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Recensione : Non Dire Addio Ai Sogni Di Gigi Riva

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Non Dire Addio Ai Sogni Di Gigi Riva
Non Dire Addio Ai Sogni Di Gigi Riva

Dopo il bellissimo L’ultimo rigore di Farouk, che narrava della dissoluzione calcistica, fisica e spirituale della Yugloslavia, torna in libreria Gigi Riva, un grande giornalistae un grande scrittore. La sua nuova storia parte in Senegal e si occupa di una delle pieghe più oscure e innominabili del calcio moderno : la compravendita dei giovani calciatori africani, la versione moderna della tratta degli schiavi dei secoli passati.

Riva, con la sua scrittura aperta, chaira e fluente parte da Amadou, un giovane calciatore senegalese che viene contattato da due procuratori che gli prospettano il grande sbarco in Europa, il sogno di ogni calciatore africano.

In Europa giocano molti calciatori africani, ma per ognuno che ce l’ha fatta, o che sembra che ce l’abbia fatta, ci sono moltissimi che hanno perso tutto, a volte anche la vita.

Gigi Riva si basa su fatti reali e li mette insieme alla sua fantasia per creare un quadro molot vivido e pungente. Leggendo questo ottimo libro si ha l’impressione di stare come scomodi sulla poltrona o sul sedile dell’autobus, qualora possiate sedervi in ottemperanza alle norme di lotta contro il Covid.

Certo non siamo noi quelli che speculano su queste giovani vite, attirate come le giovani africane in Europa con la promessa di un lavoro remunerativo e invece poi si trovano su di una strada, o senza casa e senza nessun contatto persi in un continente sconosciuto. Fa male il dipanarsi della storia, le sofferenze di Amadou e di quelli come lui, mentre noi siamo proprio sopra di loro, nei gradoni e nelle tribune degli stadi, dove tifiamo per una squadra dove giocano persone come Amadou, ma che forse ce l’hanno fatta.

I procuratori sono uno dei mali del calcio, ma il problema è il calcio stesso e chi lo governa. Situazioni come quella descritta mirabilmente da Gigi Riva sono note e troppo poco spesso perseguite. Il carrozzone del calcio deve andare avanti senza intoppi, per la nostra gioia e di chi ci fa i soldi sopra, i nostri soldi per inciso. Gigi Riva da Nembro in provincia di Bergamo, un abbraccio particolare a chi ha sofferto tantissimo in quelle terre in questi mesi, ci narra uan storia che ci tocca da vicino, ambientata in parte a Genova e che va avanti come impazzita, deragliando totalmente dai binari che si era immaginato Amadou.

Dietro le peripezie di Amadou e quelli come lui, ci sono enormi interessi di procuratori, di mafie e di dirigenti e presidenti conniventi, a volte la compenetrazione è totale.

Un libro neorealista che conferma Gigi Riva come uno scrittore dotato di uno stile fotografico e al contempo narrativo che tiene incolalti alla pagina e fa riflettere, perché il calcio, come nel suo precedente libro, è l’incipit per cominciare un volo ad ampio raggio sulla nostra società e sulle dinamiche che la reggono, descrivendo casi come la dissoluzione di una nazione e la tratta dei giovani calciatori africani per farci capire cose più importanti.

Gigi Riva libro dopo libro sta diventando uno dei nomi più notevoli della narrativa italiana, e se avete occasione di sentirlo dal vivo in questi tempi duri per una presentazione vi accorgerete che è una persona cone moltre cose da dire. Lettura molto consigliata, ma starete scomodi è garantito.

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