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Recensione : Nrec – Signals

Signals è un disco di grande classe e perizia, un saggio elettronico di gran godimento e varietà.

Dalle Marche arriva l’ottima elettronica di Enrico Tiberi in arte Nrec, qui alla seconda prova su lunga distanza. La sua musica è sognate e fa andare lontani, ed è un riuscito mix di varie suggestioni, a partire dall’elettronica italiana ed europea anni ottanta, passando per stilemi anni novanta, per poi arrivare ad un risultato che si avvicina molto ad uno sofisticato ed elegante pop moderno.

La dimensione di Nrec è molto internazionale, sia per il valore delle sue composizioni che per la risonanza che ha all’estero, ma le melodie sono strettamente italiane e di alto livello.
Nrec è un produttore di grane valore, che raccoglie e rielabora varie lezioni di scuole diverse, per rendere il tutto molto valido, scegliendo saggiamente anche le collaborazioni, come Anacleto Vitolo che non sbaglia mai un colpo, o Claudio Vigliazzo e Kendra Black.
Ogni pezzo del disco si può dire che abbia un suo genere e carattere ben preciso, in quanto viene esplorato tutto lo spettro dell’elettronica maggiormente vicina al pop. Signals è un disco di grande classe e perizia, un saggio elettronico di gran godimento e varietà.
Per aumentare il valore di questa opera il pittore Marco Amato ha realizzato sei dipinti che spingono ancora più lontano il confine di questo disco.

TRACKLIST
1.Dust
2.Eyedressed [feat. Claudio Nigliazzo]
3.Videodrome
4.Still [feat. Anacleto Vitolo]
5.I don’t know where I’m
6.Fino in fondo
7.It’s mine [feat. Kendra Black]
8.Emina – Utica
9.Dig deeper [feat. Claudio Nigliazzo]
10.Signals

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