Gli olandesi Onheil sono attivi da circa tre lustri e, quindi, possono essere definiti a buon titolo come una band esperta anche se, di fatto, Storm Is Coming è solo il loro secondo full-length, con il quale piazzano un colpo notevole.
Probabilmente il manifestarsi di questa creatura nata da rapporti promiscui tra Amon Amarth, Iron Maiden e Children Of Bodom non è una novità assoluta in campo metal, ma è fuor di dubbio che un simile ibrido nell’occasione assume sembianze pressoché perfette.
Diciamo subito che Storm Is Coming è un album incentrato su un magnifico lavoro chitarristico, grazie al quale vengono sfornate a getto continuo linee melodiche sottratte durante il sonno a Steve Harris, ovviamente accelerate il giusto ed inserite in una struttura ritmica vicina al black, anche se in effetti citare questo genere a proposito degli Onheil potrebbe apparire in parte una forzatura.
La focalizzazione del songwriting sulle armonie delle sei corde appare oltremodo evidente dal fatto che in line-up sono presenti ben tre chitarristi (guarda caso proprio come i Maiden attuali), ed il risultato giustifica tale spiegamento di forze visto che il lavoro scorre via liscio come l’olio fino al suo epilogo, a forza di brani orecchiabili ed in gran parte potenziali anthem da riproporre in sede live.
Se proprio vogliamo trovare un piccolo difetto, non si può fare a meno di constatare una formula compositiva piuttosto standardizzata che, alla lunga, attenua parzialmente l’intensità percepibile in occasione dei brani iniziali, ma se volete fracassarvi il rachide cervicale con un furioso headbanging, godendovi per di più brani ruffiani quanto si vuole ma capaci di ficcarsi nel cervello in maniera velenosa ed indelebile, Storm Is Coming fa decisamente al caso vostro .
Arrivati a metà disco gli Onheil hanno già piazzato tre potenziali hit, l’opener Embrace the Chaos, Self-Destruction Mode e la title-track, maggiorente intrisa di un tocco epico, mentre nella seconda parte sono rimarchevoli la più composita Wings Of Death e Dronkenschap in Duisternis II; da notare che in Nature’s Wrath fanno capolino delle clean vocals sulle quali sarebbe opportuno che i ragazzi olandesi soprassedessero, alla luce della buona riuscita dell’alternanza vocale screaming-growl tra Amok e Haat .
Insomma, Storm Is Coming è il classico lavoro che non cambierà la storia del metal e sul quale si può nutrire anche qualche dubbio relativo alla sua effettiva profondità ma, prendendolo senza troppi sofismi per quello che è, si rivela francamente inattaccabile e soprattutto divertente.
Vi pare poco ?
Tracklist:
1. Embrace the Chaos
2. Kill Tomorrow
3. Self-Destruction Mode
4. The Omega Legions
5. Storm Is Coming
6. The End of Everything
7. Wings of Death
8. Dronkenschap in Duisternis II
9. Nature’s Wrath
10. Streams of Silence
Line-up:
Amok – Vocals, Guitars
Sadist – Guitars
Haat – Vocals, Guitars
Nomiis – Bass
Terger – Drums