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Recensione : Oniromantic – The White Disease

I milanesi Oniromantic si affacciano sulla scena con questo album autoprodotto, che si rivela di piacevole ascolto e ricco di spunti interessanti.

I milanesi Oniromantic si affacciano sulla scena con questo album autoprodotto, che si rivela di piacevole ascolto e ricco di spunti interessanti.

Il monicker farebbe immaginare una band dedita a un genere come il gothic e così è, ma solo parzialmente, a causa del persistere in chi ha composto il lavoro, di un retaggio power che si manifesta ancora in maniera piuttosto evidente.
Saturn’s Hellucination apre l’album con un bel piglio, grazie ad atmosfere che, anche se alla lontana, potrebbero richiamare alla mente gli ultimi Amorphis, se non fosse per gli (ottimi) assoli di stampo classico; davvero un brano di buon livello, con un refrain coinvolgente pur senza essere ruffiano.
High Resolution God è un altro episodio che mostra al suo interno svariate sfaccettature, ricordando, a seconda dei passaggi, Sentenced, Stygma IV (sottovalutata band austriaca dello scorso decennio) e Rage, fondendo in maniera abbastanza efficace tutti questi elementi.
Crimson è forse la traccia nella quale la componente gothic prende maggiormente il sopravento, aiutata in questo caso dalla presenza di una bella voce femminile, mentre Windowpane possiede elementi in qualche modo accostabili ai Paradise Lost più melodici.
Detto della title-track, delicato intermezzo acustico, Thin Ice lascia finalmente sfogare l’anima heavy metal della band milanese con risultati comunque apprezzabili, mentre gli ultimi due brani, sia pure non privi di buoni spunti, si mostrano un po’ meno incisivi.
Nel complesso il disco degli Oniromantic merita la dovuta attenzione e il fatto di unire sonorità più oscure alle aperture melodiche del metal classico è un’idea condivisibile (in qualche modo simile a quanto fatto in maniera eccellente da un’altra band nostrana, i Lykaion); tutti i brani si lasciano ascoltare senza eccessiva fatica e, per assurdo, il rischio è quello opposto, cioè che alla lunga possano perdere incisività.
Da quanto si è potuto sapere, questo lavoro ha avuto una gestazione piuttosto lunga e travagliata, per cui il sound che lo caratterizza non dovrebbe essere del tutto rappresentativo dell’attuale indirizzo stilistico dei nostri. Infatti, sempre rifacendoci alle dichiarazioni della band, pare che sia già pronta una serie di brani dal mood più oscuro rispetto a quelli presenti su The White Disease e questo non può che essere visto con favore da chi, come il sottoscritto, predilige nella musica i toni cupi e introspettivi.

Tracklist :
1. Saturn’s Hellucination
2. High Resolution God
3. Crimson
4. Windowpane
5. The White Disease
6. Thin Ice
7. The Darkside of Life
8. Banished from Heaven 0

Line-up :
Elia Fagnani – Bass
Mattia Sciutti  -Drums
Andy Soresina – Guitars
Silvano Bianchi – Guitars
Mauro Mazzara – Vocals

 

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