E’ sempre un piacere sentire uno dei tuoi gruppi preferiti che invecchiando migliora sempre più e sforna un capolavoro dietro l’altro.
Dopo il grande successo di “A Eulogy For The Damned” ritornano i ragazzi londinesi con un altro disco davvero fantastico.
Passano gli anni e loro vanno sempre veloci, con canzoni potenti, con il loro caratteristico sostrato di blues e la splendida voce di Ben Ward su tutto.
Dal vivo sono molto coinvolgenti e sprigionano passione ed amicizia, essendo ragazzoni molto tranquilli e socievoli.
Il disco è un piacere da sentire e lo colloco tra le migliori cose che hanno inciso.
La maturità non li ha assolutamente rammolliti e l’approdo su Candlelight di qualche anno fa li ha rinvigoriti, nonostante l’etichetta sia considerata un cimitero degli elefanti riservato a (ex) grandi gruppi: credenza, questa, smentita anche dall’ultimo disco degli Electric Wizard, anch’essi su Candlelight con un buon disco.
Davvero non trovo un difetto a questo lavoro, piacevole come solo gli Orange Goblin sanno essere.
Difficile eleggere una traccia migliore delle altre perché c’è anche un bel continuum, forte anche di questo immaginario anni settanta e stradaiolo.
Gli Orange Goblin non sono il classico gruppo che fa pose o recita la parte dei finti drogati, ma sono veri rockers di razza, che continuano a portare la loro musica ovunque rendendo tutti felici.
Comprate senza indugio questo disco e anche la discografia completa, visto che costa poco e restituisce molto.
Lunga vita agli Orange Goblin. E ora sbronziamoci.
Tracklist:
1. Sabbat Hex
2. Ubermensch
3. The Devils Whip
4. Demon Blues
5. Heavy lies The Crown
6. Into The Arms Of Morpheus
7. Mythical Knives
8. Bloodzilla
9. The Abyss
10. Titan
11. Blood Of Them
12. The Shadow Over Innsmouth
Line-up:
Ben Ward : Voce
Joe Hoare: Chitarra
Martyn Millard : Basso
Chris Turner : Batteria