A distanza di cinque anni dal loro debutto (“Margareth, Frank And The Bear”) e a uno dall’ep “Pills”, i bresciani Ovlov (Luisa Pangrazio, Luigi Ancelotti e Simone Cavagnini -entrato al posto di Michele Marelli) ritornano, accompagnati nientepopodimeno che da Andy Rourke (ex The Smiths) con i dieci brani del più maturo e gustoso Solo.
Il pulsare di chitarra di Fall Down, facendosi notare per la presenza di Xabier Iriondo (è suo l’assolo di chitarra finale), introduce l’alternarsi di pacatezza e vivace energia di Again, I’m Blinded e il meno immediato procedere (ma basta aspettare i ritornelli per ricredersi) di Just Taking A While To Blossom (basso e batteria in primo piano).
L’incalzare accattivante di Sore, invece, conquistando con il suo spirito, apre al turbolento nervosismo dell’allucinata Delicious, mentre il sinuoso procedere di It’s Not A Good Feeling, cede spazio all’iniziale esplodere di chitarra e basso di Hangover Cure (poi il tutto si trasforma in un intrico sonoro stralunato ma decisamente interessante).
Il post rock in stile Tortoise della pacifica e distesa The River, infine, lascia che a chiudere siano il ritmo ripetitivo di Menny e l’esplodere di basso della conclusiva My Red Faux Shoes.
Il nuovo disco degli Ovlov, sicuramente più elaborato e raffinato del precedente, propone un piacevole mescolarsi di indie rock, pop e new wave (a cui si aggiunge il post rock di The River). Il risultato finale non delude le aspettative, ma nemmeno mai convince fino in fondo come potrebbe. L’impressione è che manchi ancora quel goccio di immediatezza che renda il tutto accessibile fin dal primo istante. Quando il sound diretto dell’esordio si fonderà in pieno con la cura messa in questa seconda prova, avremo un disco di assoluto valore. Speriamo che accada con il loro prossimo lavoro.
Tracklist:
01. Fall Down
02. Again, I’m Blinded
03. Just Taking A While To Blossom
04. Sore
05. Delicious
06. It’s Not A Good Feeling
07. Hangover Cure
08. The River
09. Menny
10. My Red Faux Shoes
Line-up:
Luisa Pangrazio
Luigi Ancelotti
Simone Cavagnini