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Recensione : La Fine Di Settembre – La Fine Di Settembre

Il suono è un'intelligente mistura tra grunge, rock anni novanta e un pizzico di stoner, con un bel cantato in italiano, vigoroso e chiaro.

La Fine di Settembre di solito è la coda morente del periodo estivo dove tutto è considerato più bello, ma in realtà corrisponde al ritorno dell’autunno, quindi della tristezza.

La Fine di Settembre è anche un momento dove la luce fa risaltare maggiormente le cose, le vite e i sogni, dove l’aria diventa più umana e si può pensare con più calma.
Tutto ciò è nell’ Ep d’esordio di questo gruppo savonese, nato ad inizio 2013 dall’incontro tra i fratelli Grosso e il batterista Nicolas Gargini. I tre suonavano già assieme nei Reservoir Dogs, ma hanno voluto cominciare una nuova avventura.
Il suono è un’intelligente mistura tra grunge, rock anni novanta, e un pizzico di stoner, con un bel cantato in italiano, vigoroso e chiaro.
Questo Ep porta naturalmente all’introspezione, alla ricerca, ed è concepito da un gruppo che è sì all’esordio, ma che è già maturo e consapevole, anche se sono possibili ulteriori miglioramenti.
Azzeccata anche la scelta di pubblicare cinque brani, poiché si imprimono molto bene nella memoria e spiccano tutti.
In buona sostanza il suono è ottimo e potente, e la voce risalta molto.
Un altro valido gruppo che proviene da Savona, e un altro gran disco prodotto al Green Fog da Mattia Cominotto, che non ne sbaglia una.

Tracklist:
1. Il mio eco
2. Il cammino di un illuso
3. Polvere
4. Il dialogo
5. Inafferrabile

Line-up:
Fabio Grosso – basso, voce.
Andrea Grosso – chitarra, cori.
Nicolas Gargini – batteria

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