iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Paganizer – 20 Years In A Terminal Grip

Mastodontica raccolta per gli svedesi Paganizer, opera consigliata a tutti i fan del death metal old school.

Monumentale opera firmata Paganizer per festeggiare al meglio i vent’anni di attività: 20 Years Of A Terminal Grip è una raccolta imperdibile per tutti i fan del death metal old school.

Con otto full-length all’attivo (il primo, “Deadbanger”, datato 1998) ed una miriade di Ep e split album, la band di Rogga Johansson, musicista instancabile, ideatore e protagonista di altri progetti sempre all’insegna del metal estremo, raccoglie vent’anni di musica in questo doppio cd, licenziato dalla Cyclone Empire, a ripercorrere una carriera all’insegna di quel death old school di matrice scandinava, dalle tematiche gore, influenzato da Entombed, Dismember e Grave (ovvero, il gotha del death nordeuropeo), senza compromessi e dall’impatto devastante.
Più di altre operazioni analoghe effettuate da parte di band magari più note, questa raccolta risulta un ottimo modo per entrare ancora di più nel mondo di questo genere: i Paganizer, pur essendo una band di secondo piano sotto l’aspetto commerciale, hanno scritto invece pagine importanti a livello qualitativo, e la loro discografia dimostra che, sotto la spinta del suo leader, personaggio dall’attitudine e dalla passione fuori dal comune, si possono ottenere buoni risultati senza necessariamente snaturarsi.
Il formato proposto per la raccolta è un doppio cd, il secondo dei quali decisamente stuzzicante in quanto presenta rarità, versioni demo e brani mai editi, per un lavoro di recupero di un pezzo di storia del death metal scandinavo assolutamente da avere.
I Paganizer oggi, assieme al buon Rogga alla sei corde ed al microfono, vedono in line-up Dennis Blomberg alla chitarra solista, Matthias Fiebig alle pelli e Martin Klasén al basso; la copertina del lavoro ad opera di Daniel “Devilish” Johnson è quanto di più brutale ed old school si possa trovare, un’autentica chicca per gli amanti degli artwork a sfondo horror, a completare questo tributo, non solo ad una band, ma a tutto il death metal classico.

Track list:
Disc 1
1. Nailed Forever
2. Bleed Unto Me
3. Among the Unknowing Dead
4. Scandinavian Warmachine
5. Even in Hell
6. You Call It Deviance
7. Frontier Cthulhu
8. Life Slips Away
9. Meateater
10. Colder
11. Just Here Rotting
12. Landscapes Made of Human Skin
13. Crusader
14. On Your Knees
15. The Cadaverous
16. Beyond Redemption
17. Mass of Parasites
18. No Divine Rapture
19. Their Skin Suits Me

Disc 2
1. Natures Bleeding
2. Religious Cancer
3. Viking Hammer
4. Blood on the Axe
5. Ode to the Horde
6. The Cyclone Empire
7. This Place Is Rot
8. Gasmask Obsession
9. Abortion Van
10. Hell Is Already Here
11. Massdeath Maniac
12. Army of Maggots
13. Flesh Collector
14. The Morbidly Obscene
15. The Festering of Sores
16. The Return of Horror
17. Born to Be Buried Alive
18. Carbonized Resurrection
19. Flesh Nest
20. Vaken Mardröm
21. Nothing Really Matters
22. This Place of Dying
23. Morbid Warfare
24. Grinded and Exiled V 1.0
25. Fleshnaut V 1.0
26. Buried Alive
27. NY Ripper

Line-up:
Rogga Johansson – Vocals, Guitars
Matthias Fiebig – Drums
Dennis Blomberg – Bass
Martin Klasén – Bass

PAGANIZER – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP