Scritto, ma più che altro assemblato da Paolo Maggioni e Sara Zambotti, con l’aiuto più che gradito di tal Enrico Brizzi, il libro si legge tutto d’un fiato e ti fa ragionare.
Queste sono le nostre leggende urbane, le chiacchiere da bar che però ti rimangono più impresse delle notizie importanti, poiché sfruttano le modalità di comunicazione della nostra vita. Analizzare i boatos è un esercizio utilissimo per capire come ragiona l’uomo, e specialmente l’uomo metropolitano. Analizzando le leggende metropolitane si possono vedere quali sono le paure collettive, gli argomenti caldi di quel momento e le cose che piacciono alla gente.
Mio Cuggino – Il Fascino Senza Tempo delle Leggende Metropolitane guida la scoperta di queste storie, attentamente cercate e divise per argomenti. Qui dentro c’è tutta l’Italia, le nostre nevrosi, la paura del diverso e tanto altro. Più che un libro sensazionalistico questo è un trattato di sociologia dal basso, molto ben scritto ed originale.
Il materiale è molto ed in continua espansione, immondo blob che spinge le porte dei bar di periferia, schiaccia la gente alle fermate degli autobus, passa per i bagni delle scuole.
Un libro da leggere per capirci meglio, e non è uno bello spettacolo.