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Recensione : Parsec – Sulla Notte

Il quartetto ha buone intenzioni, ma che non ha ancora l'esperienza per colpire in maniera decisa

A quattro anni dal loro primo ep autoprodotto, i bolognesi Parsec (Federico Cavicchi, Samuele Venturi, Gabriele Tassi, Leopoldo Fantechi) ritornano con Sulla Notte, album composto da dieci brani e pubblicato da Waves For The Masses. Il disco, incrociando The Death Of Anna Karina, Affranti e Massimo Volume, cerca di graffiare con il suo sound, ma raramente riesce a mordere in maniera convincente.

Il piovere di chitarre di Audrey, combinato con un parlato/raccontato che mai inchioda con le sue parole, introduce le regolari note di basso, su cui si sfogano i restanti strumenti, di Luci Al Neon, mentre Per Una Volta, nascondendo, nella sua urgenza, un cuore dai contorni post rock, prova ad avvolgere con malinconiche emozioni.
Non Siamo Mai Stati Moderni, in quarta posizione, prova ad accelerare il ritmo, lasciando che a seguire siano la non così efficace Un’Infanzia Difficile (nel testo viene recitato il banale “alla fine dell’Estate arrivò l’Autunno”) e il pulsare nervoso della più incisiva All’Ultimo Piano.
Il suono carico di malessere de Il Testamento Di Un Uomo, invece, provando a colpire con il suo piglio più pensieroso, si contrappone all’intreccio di basso, batteria e chitarra (decisamente aggressivo nella conclusione), di Emile.
Lo Straniero, infine, più regolare e metodica, cede a Stoccolma e alla sua struttura, a tratti più cerebrale e matematica, il compito di chiudere.

I dieci brani di questo Sulla Notte dovrebbero mordere ed emozionare, ma raramente ci riescono. Si capisce fin da subito, infatti, che il quartetto ha buone intenzioni, ma che non ha ancora l’esperienza per colpire in maniera decisa. Il suono potrebbe essere potente come quello dei The Death Of Anna Karina (o cerebrale come quello dei Ruggine), ma non riesce ad aver dinamica e a colpire con forza, mentre i testi potrebbero essere profondi come quelli dei Massimo Volume (o sofferti come quelli degli Affranti), ma risultano piatti e piuttosto ingenui. Insomma, il potenziale sono convinto che ci sia, ma per risultare convincenti c’è ancora molto lavoro da fare

TRACKLIST
01. Audrey
02. Luci Al Neon
03. Per Una Volta
04. Non Siamo Mai Stati Moderni
05. Un’Infanzia Difficile
06. All’Ultimo Piano
07. Il Testamento Di Un Uomo
08. Emile
09. Lo Straniero
10. Stoccolma

LINE-UP
Federico Cavicchi
Samuele Venturi
Gabriele Tassi
Leopoldo Fantechi

PARSEC – Facebook

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