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Recensione : Paul Beauchamp Luca Sigurtà – Hardboiled

Il disco si chiama Hardboiled, ed è una collaborazione fra Paul Beauchamp e Luca Sigurtà, musicisti che si sono sempre addentrati in ambiti elettronici, dorne e di sperimentazione sonora.

Ritorna la lotta culturale di Kaczynski Editions, un’etichetta Toscana che fa delle pulsioni oblique la sua ragion d’essere. Il disco si chiama Hardboiled, ed è una collaborazione fra Paul Beauchamp e Luca Sigurtà, musicisti che si sono sempre addentrati in ambiti elettronici, drone e di sperimentazione sonora. Come trema del lavoro hanno deciso di fare una rivisitazione molto personale delle colonne sonore dei film poliziotteschi e noir degli anni settanta ed ottanta.

Questa immaginaria colonna sonora si snoda per sette brani. Non aspettatevi la classica, trita e ritrita colonna sonora funk, psych fluo pink dei film poliziotteschi o blaxpoitation, qui si va in altri lidi. Il minimalismo è l’elemento comune che sta alla base di queste digressioni elettroniche, l’assenza sonora è la cifra immaginaria di questa colonna sonora.

Non si creano mondi, ma si danno gli strumenti per farlo, e sono strumenti cesellati alla perfezione, suoni quasi subliminali che scalfiscono il nostro cranio in maniera inusuale e alquanto piacevole. Non è musica, ma flusso di plasma sonoro, e come la copertina tutto è sfocato, senza centro, se non il senso dell’ascoltare e di porsi di fronte ad un’opera completa e molto ben composta. L’andare oltre è insito in questa musica e viene richiesto anche all’ascoltatore, non è uno sforzo ma un’apertura mentale maggiore, che giova alla nostra cultura musicale. Beauchamp e Sigurtà producono in maniera certosina ed artigianale, con una grossa struttura e con ceselli molto fini, qui l’importante è l’impianto sonoro, e tutto ciò che non è flusso musicale è alieno.

Sarebbe molto interessante vedere un film con auna colonna sonora come questa, ma non si deve aspettare che lo facciano, basta ascoltare questo lavoro e farlo con la nostra mente, che è potentissima se stimolata nella maniera giusta. Hardboiled è un racconto alternativo di qualcosa che è stato abusato sia nelle lettere che nelle note, e qui viene affrontato in una maniera totalmente diversa e profondamente originale.

Certamente non è un disco per tutti o un qualcosa per intrattenersi, è un viaggio chirurgico in profondità inespolrate, il tutto con classe e bravura sonora.

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