Anche questo è l’uomo. Un uomo piccolo, spaventato, vile, che con un gesto stupido reitera l’orrore che l’uomo ha generato in secoli di violenza, ignoranza e potere su altre terre e altri esseri umani che ha inferiorizzato, maltrattato, umiliato, pensando di essere nel giusto, pensando che la vita di un essere umano potesse avere più significato rispetto alla vita di un altro essere umano.
E questa operazione, non ingenua, si è spinta anche oltre, mettendo in discussione l’appartenenza al genere umano dell’altro. Anche questo è l’uomo, colonizzatore, soldato, milizia di una ideologia di morte e ricchezze materiali da possedere.
Anche questo è l’uomo, divertito dal suo gesto di esporre un messaggio razzista nel centro di una piccola città occidentale. Un uomo piccolo, spaventato, vile, che si porta ancora addosso la presunzione di essere superiore e la colpa di essere un abusante culturale, un carnefice, un soldato obbediente a identità inventate e illegittime.
L’Africa è la culla dell’umanità. Le migrazioni esistono da quando abbiamo percorso il primo passo sulla terra. Per nutrirci, per avere una possibilità di vita, per sopravvivere. Non è stato un gesto divertente piccolo uomo.
Ci hai ricordato che non abbiamo dignità, rispetto, amore per la vita, che la speranza di un’evoluzione culturale e sociale sia ancora lontana dal realizzarsi.