I testi parlano di amori e rapporti e, se non ve lo dicevo, non avreste mai immaginato che fossero gay o bisex; io penso che il parlare d’amore sia un linguaggio comune a tutti gli orientamenti sessuali, e che quindi l’omofobia non sia davvero praticabile, in quanto essa davvero atto contro natura. Principalmente questo è un gran album di reggae, davvero ben suonato e godibile. La produzione è di Ru Catania, un uomo che ha già lavorato con Africa Unite, Wah Companion ed altri. Avendo il produttore e la natia Pinerolo in comune, ovviamente il suono dei Pellicans è fortemente influenzato dagli Africa Unite, restando comunque una creatura originale e come tratto distintivo hanno un forte ascendente pop, che li rende particolarmente gustosi.
Tracklist:
1. Dancing Boy
2. Vampire
3. He Cannot Handle It
4. But He Can Dub It
5. A Last Gaze Of My Dad
6. A Word Up There
7. Short Circuit
8. Short Dub
9. Turmoil
10. It’s Raining
11. Move On