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Recensione : Perseus – The Mystic Hands Of Fate

I Perseus aggiungono alla consuetudine power un tratto italiano, fondendolo con un cantato molto melodico e con un gusto latino per testi profondi e intimisti.

Power metal classico e senza fronzoli da Brindisi. Questi ragazzi hanno cominciato nel 2011 dalla fusione di due bands, gli Hastings e i Defenders of the Faith, che erano una cover band dei Judas Priest.

Le influenze sono quelle dei padrini del genere, ma i Perseus aggiungono alla consuetudine power un tratto italiano, fondendolo con un cantato molto melodico e con un gusto latino per testi profondi e intimisti.
L’album è infatti una storia che verte su John Burns, un uomo d’affari di successo di New York, che abbandonato dalla sua donna, ribalta la sua vita e si reca ad Emera , una colonia nell’Oceano Pacifico dove regna la pace e l’armonia, ma che verrà poi attaccata da forze oscure.
C’è tutto in questo disco, gioia, smarrimento, dolore e forza di andare avanti.
I Perseus possiedono una loro precisa cifra stilistica, della quale si sono ben presto accorti i boss della Nadir Music, tanto che Tommy Talamanca suona le tastiere in questo disco.
The Mystic Hands Of Fate porta avanti all’interno del power metal uno stile italico che ha già portato ad ottimi risultati: questo genere è profondamente radicato nel nostro paese, tanto che le nostre produzioni hanno da tempo superato in qualità quelle del nord Europa, seguite a poca distanza dalle uscite provenienti dalla penisola iberica.
Un disco che farà la gioia dei fedelissimi del power.

Tracklist:
1. Sons of Kronos
2. Over the Horizon
3. Memories
4. Bad Illusion
5. I’m your Flame
6. Icarus Creed
7. Devil in Disguise
8. Dark Side O’Mine
9. The Island
10. I’ll Be Alone
11. The Tears of Saturnus
12. My Wicked Love to Rest
13. Outro (The Reason Why)

Line – up
Alex Anelli – Bass
Feliciano Lamarina – Drums
Gabriele Pinto – Guitars
Cristian Guzzo – Guitars
Antonio Abate – Vocals

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