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Recensione : Plastic Light Factory – Hype

Un esordio che pecca di personalità, ma che non delude per quanto riguarda l'orecchiabilità

I lombardi Plastic Light Factory (Moritz Meyns, Andrea Zanini, Alessandro Belletti) suonano come se avessero l’Inghilterra indie rock di metà anni ’00 nel cuore. Il loro ep di debutto, infatti, riprendendo il suono sviluppato da Franz Ferdinand, Arctic Monkeys e soci, si compone di cinque pezzi ammiccanti e trascinanti.

Ad aprire le danze è il frizzante abbracciare di Colour Of The Morning che, tra ritmi rapidi e morbide melodie, introduce lo spigliato correre, tra organo, batteria e chitarre, dell’avvolgente Oceanic Trench. Il gustoso procedere di Little Adventures, invece, arioso e corposo, delinea ampi orizzonti sonori, lasciando che a seguire siano il post punk fulminante e trascinante di Robyn e lo spirito rock della più lunga e strutturata (ma non meno interessante) Jakiteko.
Arrivati a fondo disco non si può che rimanere soddisfatti. Le cinque tracce proposte, infatti, nonostante non inventino assolutamente niente di nuovo, scorrono una dopo l’altra senza sbavature o intoppi, conquistando con il loro fresco ed energico piglio accattivante. Un esordio che pecca di personalità, ma che non delude per quanto riguarda l’orecchiabilità.

TRACKLIST
01. Colour Of The Morning
02. Oceanic Trench
03. Little Adventures
04. Robyn
05. Jakiteko

LINE-UP
Moritz Meyns
Andrea Zanini
Alessandro Belletti

PLASTIC LIGHT FACTORY – Facebook

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