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Recensione : Porco Rosso – Kuro Fune

Affascinanti, evocativi, e molto molto interessanti

Porco Rosso cosa celerà questa curiosa ragione sociale? Un malcelato anticomunismo?

Una strana allegoria animalista?

Una provocazione mista di futurismo, dadaismo e sporco e marcio punk rock? Dietro a questi miei oziosi dilemmi si “nasconde” una formazione pisana che in questo album di ben diciotto pezzi dimostra un’efficacia ed un’eclettismo davvero fuori dal comune.

Il disco, come esplicitato dalla band, si divide in due parti una più elettrica e l’altra prevalentemente acustica ma, vi assicuro, questo frazionamento non è per nulla traumatico in quanto la qualità della proposta resta comunque molto alta.

I Porco Rosso, sempre secondo il parere di chi scrive, attingono a piene mani dalla prima new wave italiana quanto dal synth pop britannico con una particolare attenzione per i testi, belli evocativi e mai banali, sorretti da una voce davvero ispirata. I pezzi che più mi hanno colpito sono quelli più tendenti alla mia amata “nuova onda” come Novità e Question Design, ma una menzione particolare va anche a Kuro Fune un pezzo quasi pop che mi ha ricordato i Soft Cell e i Daf, Bianco Nera dove si odono rimandi al folk apocalittico dei Death In June e Black Liars il cui arpeggiare acustico riecheggia atmosfere (quasi) sixties.

Affascinati dalla cultura orientale, in special modo quella nipponica, i nostri mostrano potenzialità persino sorprendenti con una proposta che potrebbe avere persino sbocchi “commerciali”.

Come si dice a Kyoto “Se son rose fioriranno”.

1) IHVIPR,
2) Victor Criss,
3) Nothing Nof,
4) Novità,
5) Scaffale#,
6) Punk,
7) Kuro Fune,
8) Marco & Gina,
9) Erede,
10) Divido!,
11) Bianco Nera,
12) Balada Atomica,
13) Hey §,
14) Perché +o,
15) Questioni Design,
16) Dark Star,
17) Black Liars,
18) Mori Memento

 

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