All’alba del nuovo anno tornano a noi i polacchi Preludium con il nuovo, oscuro e brutale Redemption.
Siamo arrivati con questo al quarto full-length e acqua sotto i ponti ne è passata dall’esordio nel 2001, con il demo “Death Into Black Paradise, seguito da tre album (“Eternal Wrath” 2004, “Raping Mankind Disorder” 2008 e “Impending Hostility” 2010) sempre all’insegna di un black-death feroce, in gran parte cadenzato, dove spicca il growl dell’orco Ion, alle prese anche con la sei corde.
Il nuovo album non si discosta dalle coordinate intraprese in passato dal combo polacco, il loro sound risulta così un tripudio di atmosfere infernali, oscure, da battaglia nei gironi più remoti del regno di Lucifero, supportate da una buona tecnica, che aiuta non poco a rendere i brani dei buoni esempi di metallo estremo.
Behemoth è il nome che salta subito in mente per descrivere il sound della band, anche se i Preludium, da gruppo con una certa esperienza e un bel po’ di anni alle spalle, hanno una loro precisa identità, così da non risultare meri cloni dei più famosi connazionali.
Tra la decina di brani in scaletta, che vanno da brucianti accelerazioni in blast beat a cadenzati ma potentissimi monoliti death, non mi rimane che segnalare Roots of Suffering, la song più vicina al Behemoth style, Seven Gates of Hell, devastante nel suo impatto epico e guerresco, e la conclusiva Sins of Mankind dove il growl di Ion si trasforma in uno scream old school coadiuvato da ritmiche velocissime, per la traccia più puramente black dell’intero lavoro.
I Preludium si confermano così ottimi sacerdoti del nero verbo e il nuovo album risulta, come sempre, un compatto e brutale massacro death/black che non deluderà né gli estimatori del gruppo polacco nè chi si avvicinerà per la prima volta alla loro musica.
Tracklist:
1. Soul Torment
2. Altars of Redemption
3. Incarnations
4. Root of Suffering
5. Circle of Life
6. The Seven Gates of Hell
7. Destiny of Mortals
8. Arena of Souls
9. Hatred Breeds Suffering
10. Sins of Mankind
Line-up:
Marcin Deszcz – Bass
Piotr Ungeheuer – Drums
Jan Skowron – Guitars
Łukasz Dziamarski – Guitars, Vocals
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