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Primavera Sound 2012

Primavera Sound 2012: Trovarmi a scrivere del Primavera Sound 2012 ,oggi, senza l'entusiasmo della vacanza e di alcuni bei concerti visti non ...

Primavera Sound 2012

Trovarmi a scrivere del Primavera Sound 2012 ,oggi, senza l’entusiasmo della vacanza e di alcuni bei concerti visti non è affatto facile.
Ci sono alcune cose che stonano ancora nei pensieri e molti dubbi, anche leggendo qua e là articoli di vari blog/fanzine, o semplici commenti sui social network di alcune persone, affiorano.

Non farmi influenzare da alcune considerazioni riguardanti lo stato attuale di una certa musica che per convenzione si indica come indie Rock è difficilissimo, anche perché tranne per alcune band che possono farmi anche solleticare il palato, non penso di apprezzare fino in fondo questo grande universo musicale, che spesso mi lascia più interdetto e annoiato che sorpreso.

Sarà anche per una questione anagrafica e forse per un in-printing diverso da quei canoni musicali ,ho sempre trovato molto più interessante la musica che mi procura/va emozioni forti e sicuramente il Primavera Sound non è certo il posto dove ritrovarmi, anche se negli ultimi anni questo festival è diventato un contenitore per qualunque tipo di gusto musicale e per ogni tipo di utente.

Non si può però non vedere questo modo di proporre la musica come un enorme esercizio di edonismo intellettuale proprio del rock indipendente.
Mi lascia molti dubbi il voler a tutti i costi inserire nello stesso contesto Kindness o A$AP Rocky e i Napalm Death (per fare un esempio) e molti altri antipodi musicali con l’intenzione di volere esaltare la visone a 360 gradi dell’ indie rock che trasversalmente ascolta il più cool dei rapper new school e poi si trasferisce a vedere i padri del grind core che probabilmente ignorano anche l’esistenza di una nuova scuola dell’hip hop americano.
Per noi utenti che paghiamo per assistere,questo enorme contenitore è un meraviglioso contesto dove vedere tanti gruppi ,certo è che in primis io stesso ho assistito con curiosità ad alcuni live che in altro modo non avrei mai visto (A$AP Rocky stesso per me non varrebbe una trasferta a Celle Ligure), ma comunque rimane il dubbio che poi in generale tutto questo finisca in un enorme abbuffata di gruppi che lasciano poco o niente dopo l’ascolto, e frastornato torno a casa tutti gli anni convinto che questo sia il mio ultimo Primavera.
A prescindere da un’affluenza decisamente minore degli altri anni, quest’anno ,la programmazione in mancanza di grossi Head Liners era per me molto più snella e tralasciando gruppi di cui potevo anche fare a meno ho iniziato il festival come un bel “Back In The Day”, cominciando dagli Afghan Whigs, sicuramente sovrappeso e un poco noiosi che però con quelle due hit (Debonair-Gentleman), sono valsi l’ascolto di un concerto ,sicuramente suonato bene ma non indimenticabile.

I migliori live sono stati quelli dei Godflesh che dopo più di vent’anni insegnano ancora a fare rumore, dei Napalm Death che non sbagliano un pezzo e sfornano 20 brani con la violenza e la tecnica di una band di liceali , i Trash Talk, che saranno pure un’ hype del nuovo punk-hardcore ma mettono giù un live da squat californiano anni ’80 nonostante un contesto assai ben diverso, una platea impreparata e un palco forse troppo grande per una band del genere e Japandroids, che, a parte personalmente piacermi in ogni pubblicazione sino ad oggi uscita, hanno regalato un live rumorosissimo con quell’urgenza tipica del punk che ancora mi emoziona, sbagliando, stonando e a volte mostrando i limiti di essere un duo, ma non importa, il loro live è stata gran cosa.

Dirty Beaches ha fatto un bello show (alle sei del pomeriggio sotto il sole non gli si addiceva molto),due chitarre voce super effettata , qualche citazione ben inserita ,riverberi e feedback, una buona dose di pathos sul palco hanno catturato la mi attenzione anche se confesso che il disco non ha mai retto un ascolto intero.
Purity Ring,a volte copia imperfetta degli XX,hanno fatto il loro spettacolo con una buona presenza e supportati da impianto scenico interessante.

Kindness, band che si rifà molto alla Disco e strizza l’occhio allo stile DFA, mi ha fatto battere il piede per un’ora abbondante,abbastanza originali come suono e poco scontati nonostante riprendano un clichè dove è facile cadere nel banale, meglio che su disco sicuramente.
Molto bravi gli Archers Of Loaf che suonano del college rock senza molte pretese, diretto, bello e potente, stanno sul palco da anni e si vede ma a parere mio vengono messi in scaletta con il sole bello alto che penalizza sicuramente la loro esibizione. Spinto da curiosità per i primi e da interesse per i secondi,essendo una delle mie band preferite, Girls e Death Cab For Cutie mi hanno lasciato poco entusiasta a posteriori.

I Girls principalmente perché conoscendo poco la loro discografia non mi hanno coinvolto molto anche se devo dire hanno suonato bene grazie ad una band numerosissima, tre coriste eccellenti e una cornice di pubblico entusiasta;alla fine non ho resistito tutto il live, pezzo dopo pezzo mi sembrava che si ripetessero sempre le stesse canzoni e devo dire che alla lunga questo rock pop molto spensierato e leggero mi spazientisce facilmente.
I DCFC hanno dimostrato di essere ormai band pop consolidata ,stanno sul palco come dei veterani,sbagliano poco ma una scaletta fatta di hit,molto ruffiana e veramente l’idea di essere lì a vendere il loro prodotto,in maniera molto convincente fra l’altro, non mi ha entusiasmato per nulla.
Menzione di merito va James Ferraro, djset che cita l’intera discografia anni ’90 della Warp, quei suoni d’ambiente e raffinati con poca cassa e abbastanza scarni per chi li ascolta oggi,di Seefeel, Higher Intelligence Agency, citando anche gente come LTJ Bukem, un set bello e molto originale; menzione anche a SBTRKT, non me li aspettavo come live set con strumenti, bravi nel mischiare i generi di provenienza e non essere banali, un buon compromesso tra i suoni raffinati della Future Jazz e della Dubstep minimale e Araab Muzik, onanistico nella sua performance ma veramente uno spettacolo il vederlo armeggiare con la drum machine e mai far calare ritmo e tensione in 50 minuti di live.
Benga nella sua prima apparizione “live” mi ha deluso molto,anche perché essendo uno dei mostri della Dubstep pensavo improntasse il suo live con quei suoni cupi in terzo tempo,tipici della matrice di provenienza,invece molto spesso ha suonato pezzi in 4/4 con l ausilio di un vocalist che dopo mezz’ora di “put your hands up in the air for Benga” mi ha fatto mestamente abbandonare il set.
Gli OFF!, hanno fatto un live dignitoso, forse è u po’ troppo esagerato il chiacchierio che si portano dietro, e spesso si finisce per essere prevenuti,ecco io lo ero e invece alla fine hanno fatto il loro spettacolo, Keith Morris al terzo pezzo rimane inchiodato sul palco e non si muove più di un millimetro,la band appare ancora molto fresca anche se a volte suonano troppo a memoria e forse è normale per pezzi da novanta come loro,ma tutto questo e stra giustificabile e sinceramente lunga vita ai personaggi come lui.

Il mio Primavera Sound dopo innumerevoli live abbastanza piatti ad eccezione dei Forest Swords, che grazie al consiglio di Fede Tixi vado ad ascoltare, rivelandosi un gran duo che viaggia fra il downtempo, riverberi di casa Squarepusher/A.Twin, dub e elettronica d’ambiente, si conclude con i Justice live:
Gl avevo lasciati ai Magazzini Generali di Milano nel 2007, dopo cinque anni e tanti soldi (anche meritati) mi si presentano come il ” cirque du soleil” della dance, mancano i giocolieri e i fuochi artificiali (comunque lo spettacolo dei Flamming Lips dello scorso anno rimane imbattibile) a completare l’opera; sono convinto ormai che suonino un file pre assemblato, ma chissenefrega, luci, laser, loro due dietro questa console che si presenta con le colonne da organo ecclesiastico che si illumina come i finti Marshall, sono coreografici, una dietro l’altra le loro hit e poi “We are your friend” a chiudere nel delirio, mi ritrovo a fare un po’ di Head Banging anche io in memoria della stagione dei balli pazzi (cit.).

Tirando le somme merita sempre una vacanza al Primavera,forse con uno spirito più scanzonato mi divertirei di più ma in fondo vado anche per ritornarne deluso, ormai questo l’ho appurato.

P.s.
Grazie a SImo e Loriana per avermi fatto da baby sitter al parco giochi.

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