La nuova edizione del festival di Barcellona inizia oggi, in un anno in cui la giornata di sabato Primo Giugno supererà tutti i record di presenze
In parallelo, a partire da Mercoledì il Primavera Pro festeggerà dieci anni di incontri tra professionisti della musica, presso il CCCB (Centre de Cultura Contemporània de Barcelona)
Se dovete battere ciglio, fatelo ora. Perché la diciannovesima edizione del Primavera Sound inizia ufficialmente oggi, con il concerto del quintetto di Barcellona Kelly Kapøwsky al Teatro Apolo e non si concluderà fino alle ore piccole di Lunedì 3 giugno, quando DJ Coco darà il tocco finale al festival in quella stessa location. Quello sarà anche l’inizio del viaggio che ci porterà verso il ventesimo anniversario del festival. Ma prima succederanno tante, tante cose. Cose che non succedono in nessun altro festival al mondo e che dovrete vivere per poter capire perché il Primavera Sound è una tale rarità. Un’anomalia. Un’eccezione. Se dovete battere ciglio fatelo ora, perché quest’anno c’è più Primavera Sound che mai.
Sono 295 gli artisti che si esibiranno in 331 concerti nel corso della settimana. Stanno arrivando da 40 paesi diversi, ognuno col suo personalissimo modo di intendere la musica. Può essere l’esuberanza teatrale di Janelle Monáe o il minimalismo di Terry Riley e Gyan Riley. La trap senza compromessi di Rico Nasty o il folk omnicomprensivo di Big Thief. Lo spudorato spettacolo degli artisti giapponesi Chai o la precisione scientifica di Apparat. Le quattro batterie di Sons of Kemet XL. J Balvin, icona internazionale della Latin music. I Messthetics, che al loro interno hanno due membri dei Fugazi. Il ritorno sulle scene degli Stereolab. Solange. Shellac, sempre Shellac. Nina Kraviz. DJ Playero. Miley Cyrus. Él Mató a un Policía Motorizado con J dei Los Planetas, Amaia e Manu Ferrón. Rosalía che ritorna alla sua città natia dopo aver conquistato il mondo partendo proprio da Barcellona. Jarvis Cocker con un suo nuovo progetto e anche come DJ. Tame Impala. DJ Rosario & Sama Yax, le nostre due DJ di casa, che chiuderanno il Ray-Ban stage alla fine del sabato sera. E potremmo andare avanti per ore, ma ogni membro del pubblico troverà senza dubbio uno di quei momenti speciali che non si possono quantificare. Al Primavera Sound ci sono sempre tante cose che prendono le distanze dalla norma.
Ci sarà un numero di presenze da record. Avendo aumentato la capienza giornaliera del Parc del Fòrum a 64.500 persone al giorno, possiamo ora confermare che sabato primo giugno sarà la giornata con maggior affluenza di pubblico nella storia del Primavera Sound. Anche se le cifre degli ultimi giorni sono ancora da scoprire, la previsione è che le presenze aumenteranno anche in termini assoluti e che l’attrattiva che il festival esercita su un nuovo pubblico sarà confermata, senza lasciare indietro la generazione che è cresciuta col Primavera Sound. Quel giorno, senza dubbio, avremo tanto da festeggiare… per cui tenete gli occhi (e orecchie) aperti.
Ci sono 22 palchi. 17 al Parc del Fòrum e altri 5 sparsi per il Primavera a la Ciutat. Nell’area principale presentiamo per la prima volta El Punto by adidas Originals, uno spazio dalla forma di un campo da calcio di quartiere, curato da Yung Beef, insieme al Your Heineken Stage con il suo omaggio ai fan più autentici, il Seat Village Stage con la sua inequivocabile dedizione all’hip hop e le OCB Paper Sessions con concerti intimi circondati dal mare. Senza dimenticare Abaixadors10 nel centro città, che oltre a essere la sede di Radio Primavera Sound ospiterà quest’anno tre concerti gratuiti di Cuco, Hatchie e Tirzah, grazie a Living Primavera by IKEA.
Uguaglianza di genere e molto di più. Con tutte queste cifre, i numeri smettono di avere senso… però eccoli: The New Normal è, tra le altre cose, il fatto che il 50,77% del cartellone del Primavera Sound è composto da donne. Il 41,92% è al maschile, il 6,53% è composto da progetti misti, e lo 0,76% si definisce come non binario. Speriamo che da ora in poi non sia più necessario sottolineare dati come questi.
Sono coinvolte oltre 6000 persone. Produzione, bar, informazioni, pulizie, artisti, tecnici, logistica, sicurezza, trasporti… migliaia di persone sono al lavoro per far sì che il festival sia facile da vivere, sicuro e più divertente possibile. Senza tutti loro, il Primavera Sound non potrebbe esistere.
C’è l’impegno. Con i 17 Traguardi delle Nazioni Unite per uno Sviluppo Sostenibile, a cui il Primavera Sound ha aderito con un accordo che mira a battersi per un festival migliore e per un mondo migliore. Con Nobody is Normal, il nuovo progetto per segnalare e indagare su ogni possibilità di violenze di genere o molestie di genere a cui sono esposti individui che non si conformano a modelli normativi di genere. Con le azioni di Responsabilità Sociale d’Impresa attuate dal Primavera Sound, che quest’anno includono per la prima volta i bicchieri riutilizzabili (un altro aspetto da tenere d’occhio da vicino) e che consolida le sue collaborazioni con Formació i Treball, the Food Bank e Save The Children, tra le altre organizzazioni.
C’è molto più che solo musica. Ci sono tante cose che succederanno a contorno della musica nel corso della settimana, come la nuova edizione di Primavera, il cartellone gastronomico del festival, che come novità di quest’anno presenterà un bar gourmet con la collaborazione di Josper e il Go Beach Restaurant, insieme alla proposta culinaria internazionale portata sia dai ristoranti della città, sia da food truck di tutti i tipi. Verrete sorpresi dalla nuova rambla all’ingresso del festival, presentata da Pull&Bear, oltre che dall’area dei due palchi principali, ora coperta di verde e dal fatto che pochi fortunati potranno vivere il festival dall’interno, nella Casa Ikea installata nell’area Primavera Bits. Primavera Sound è anche un’esperienza.
Ci saranno ore e ore di streaming. Grazie a Radio Primavera Sound, Primavera Sound si potrà vedere e ascoltare in tutto il mondo in due modi: una trasmissione audiovisiva in cui sarà possibile vedere concerti completi, interviste agli artisti,e altri contenuti esclusivi, e in formato radio digitale, raccontando in tempo reale tutto ciò che avviene al Parc del Fòrum insieme ai suoi protagonisti. Presto nuovi dettagli!
In breve, Primavera Sound 2019 va ben oltre The New Normal. Il concetto del festival su cui più si è chiacchierato negli ultimi mesi. La parità di genere, la musica urban, l’impegno sociale. Ma cosa importa il significato di The New Normal? Il dado ormai è tratto, per cui finiamola con le parole, gli slogan e i dibattiti. Adesso è il momento di mettersi in gioco, dare realtà ai proclami, farsi una opinione e, soprattutto, godersi il semplice e fantastico splendore che è il Primavera Sound.
PRIMAVERA PRO: UN DECENNIO DI INCONTRI MUSICALI
Al Primavera Sound c’è anche il dibattito culturale. Nel 2010, il Primavera Pro ha organizzato per la prima volta una manciata di discussioni in riva al mare, ambientazione poco convenzionale per lanciare un incontro professionale. Dopo nove anni e diversi cambi di location, il punto d’incontro del settore musicale raggiunge la sua decima edizione, avendo moltiplicato il suo numero di attività e di partecipanti pur mantenendo la sua personalità eterodossa, personificata da una programmazione che va oltre l’industria e anche oltre lo strettamente musicale, abbracciando il dibattito culturale nel senso più ampio del termine.
È da questo stesso spirito che sorge Insumisas, una sezione organizzata in collaborazione con l’associazione Mujeres de la Industria de la Música, che si aggiunge alla programmazione centrale dell’incontro offrendo dibattiti sulla dimensione politica del femminismo a cui parteciperanno rapper, DJ, attiviste, scrittrici e giornaliste che includono Rebeca Lane, Brigitte Vasallo, Remedios Zafra e Lucía Lijtmaer.
Nelle tre giornate del Primavera Pro al CCCB, dal 29 al 31 maggio, ci saranno anche altre attività che vanno oltre gli schemi della normalità. Per esempio la conversazione tenuta da Stephen Malkmus, che ha preparato una selezione dei suoi momenti musicali preferiti della storia del cinema (e oltre), consentendoci di scoprire la sorprendente cinefilia di un’icona dell’indie rock. Ugualmente rivelatrice sarà l’intervista a Neneh Cherry, che parlerà della sua imprevedibile carriera artistica e a cui sarà assegnato il Primavera Award, premio attraverso il quale il festival le riconosce lo status di pioniera nell’apertura di spazi per una nuova normalità nel mondo della musica.
Da parte loro, Fermín Muguruza e il sociologo Iki Yos Nárvaez parteciperanno a una tavola rotonda su una delle questioni più preoccupanti a essere emerse negli ultimi tempi nell’ambiente musicale: l’identità culturale in musica, e quali strade deve prendere un artista quando fa ricorso a suoni provenienti dal folclore di popolazioni distanti. “Tradizione”, “fusione” e “modernità” sono parole che molto probabilmente sentiremo in questa discussione aperta al pubblico, e che sarà trasformata in ritmo grazie al workshop sul Candombe fornito dalla band F5, dall’Uruguay, che suonerà anche negli showcase internazionali organizzati al Pati de les Dones del CCCB e nel Parc del Fòrum.
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