Strano viaggio sonoro partendo dal New Jersey con lo stoner sludge dei Pyre Fyre, passando per gli universi eretici degli italiani Gotho, chiudendo nella bellissima Milano easy listening e vintage del tastierista dei Baustelle Alberto Bazzoli.
Pyre Fyre
Furente stoner sludge dal New Jersey con l’abum omonimo del trio Pyre Fyre, autoprodotto e distribuito da Vina Records.
I Pyre Fyre sono Danny Keigh al basso, Dylan Wheeler alla chitarra e Mike Montemarano alla batteria e voce. Il loro suono è uno stoner molto marcio e ribassato, con incursioni nella tradizione sludge americana. Le loro influenze musicali partono dagli anni settanta per arrivare alo suono stoner doom americano degli anni novanta e duemila, sfociando poi nello sludge. Le tracce del debutto omonimo sono belle cariche, marce al punto giusto e con quel tocco di doom che aggiunge tanto al già corposo tutto.
Rispetto alla media dei tantissimi gruppi stoner in giro i Pyre Fyre sono molto underground ed interessanti, distorti e carichi di quella energia nera che ci fa amare questo genere di musica. Il loro suono è sempre fortemente debitore degli anni settanta, la decade alla base del suono stoner in tutte le sue accezioni, e della tradizione americana distorta. Trenta minuti di evoluzioni e distorsioni, intensità e tanta sostanza.
GOTHO
Nuovo disco per i nostrani Gotho, un meraviglioso oggetto musicale non identificato, che solca i cieli dal 2019, anno di uscita di “Mindblowing” per Cave Canem DIY e Controcanti Produzioni. I Gotho sono un duo eretico strumentale formato da Fabio Cuomo (Elder, Eremite, Liquido Di Morte) alle tastiere e Andrea Peracchia (Tons, Dogs for Breakfast, Slaiver) alla batteria. Il loro nuovo viaggio sonoro si intitola “Gothron Versus Fartark”, esce per Supernatural Cat Records ed è un concept album dalle tinte fantascientifiche, che narra la battaglia epica tra due nemici robotici, Gothron e Fartark, per il controllo del mondo dei Logtark. Attraverso una serie di sfide e peripezie, Gothron, il protagonista della saga, riesce infine a sconfiggere Fartark, salvando l’universo dalla distruzione imminente.
I Gotho fanno musica realmente libera, a partire dalla composizione strumentale del duo, non ci sono né chitarre, né basso e nemmeno la voce, ma in compenso ci sono universi pronti a raccontare tantissime storie e a farci esplorare tantissimi luoghi fino ad ora inesplorati.
La musica del duo è un parco giochi per due musicisti straripanti, fecondissimi e molto molto bravi nell’immaginare musiche che sono ancora vergini come un prog spaziale, o un jazz impro di qualche stazione spaziale persa in una galassia lontana.
Il disco è un capolavoro, spazia in tantissime direzioni diverse e tutte coerenti a pianure piene di montagne della follia, o adeguata colonna sonora di una lotta fra robottoni come da concept del disco. Vocoder, synth che superano il kosmische tedesco, batteria curatissima, qui c’è amore e vera passione per creare suoni nuovi che siano le colonne d’Ercole per andare ancora oltre, tutte le note sono pensate e volute, ci sono momenti di altissimo prog e altri di stoner e doom totalmente differente da quelli canonici, e in totale qui possiamo trovare una ricchezza musicale che regala tantissimi ascolti, in un’epoca nella quale dopo una settimana un disco è già vecchio, mentre questo è un disco profondissimo.
Dal Signor Peracchia e dal Signor Cuomo, due musicisti incredibili e soprattutto unici, non ci si poteva aspettare altro e si va anche oltre.
ALBERTO BAZZOLI
“Missori” per Icaro Musica è il nuovo lavoro di Alberto Bazzoli, ed è un disco dedicato e nato pensando alla Milano che fu, vista dagli occhi di un emigrato romagnolo, e che si è innamorato di una città molto diversa da quella attuale, ma che vive ancora in qualche angolo.
Il disco è tutto analogico, a partire dalla copertina e dalla bellissima grafica, fino alla strumentazione e al suono, un fantastico lounge pop che pare davvero di essere nella Milano anni sessanta e settanta, quando ancora tutto, anche musicalmente era possibile.
Il tastierista dei Baustelle e co-fondatore della sala d’incisione ed etichetta discografica L’Amor Mio Non Muore di Forlì, produce un gioiello preziosissimo di lounge e easy listening di altissima qualità, portandoci in giro per la Milano delle ligere e del cambiamento, un cambio talmente potente da lasciar stordita e inerme una città profondamente legata alla campagna e a certi valori, anche urbanistici oggi andati perduti. Bazzoli ci porta in giro per piazze e night club, per quartieri dove i ragazzini giocano a calcio, per case di ringhiera e vie di periferia che sfociano direttamente nei campi coltivati.
La descrizione sonora di Alberto è talmente precisa, dolce e calzante che si vestono le cuffie ci si può immergere in una città sicuramente più imperfetta di questa, ma assai più calda e sincera, come la musica di “Missori”.
Disco strumentale che possiede moltissimi testi rispetto a tanti altri dischi, questo lavoro è una gemma che arriva dal passato per farci anche capire che c’è ancora spazio per la musica di qualità e che vuole lasciare qualcosa, e come pietra miliare per una città che è stata easy listening, ma che ora è divorata dal demone del capitalismo, ma “Missori” per Milano è come una domenica mattina del primo mese di primavera, ascoltandolo in giro per la città.