Prodotto da un’ispirazione divina tra il cielo e la profonda provincia alessandrina di Pontecurone, ecco il primo disco dei Quaccheri e Mormoni, dove i sermoni si fanno hip hop. Questo è un disco incredibile, i beats sono giganteschi e crescono come una montagna che ti si para improvvisamente davanti. Dio ha dato a questi monaci una traccia davvero forte, e loro hanno camminato a lungo nel deserto di questa vita, scavando fosse per coloro che sono caduti, e innalzando i giusti.
La verità si snoda in questi giri di basso e batteria, e le voci ci guidano nel duro viaggio. Un disco misterioso, quanto può essere misterioso il disegno divino Un disco memorabile e che rende giustizia al Verbo, che si è fatto hip hop. Questa è la narrazione dell’umano errare, della continua ricerca in bilico tra Verità e Menzogna, tra ritmo e meraviglia, in un continuo mutare. Bisogna aver fede nel ritmo assoluto che parte dall’alto per arrivare al basso, dove tutto è uguale. La musica è un’alchimia, e ce ne possiamo accorgere da questo disco, che rasenta le Perfezione, ad immagine di qualcosa che tanti hanno cercato. Il viaggio dei Quakers and Mormons deve continuare, non può fermarsi, perchè non sono state narrate ancora tutte le storie, e le combinazioni sono infinite. Un disco assolutamente spiazzante, tanto che sembra provenire da un’altro mondo, meraviglia per le orecchie e per il cervello. Pensavo che i Quaccheri e i Mormoni fossero noiosi, invece fanno hip hop.
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