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Recensione : Raging Age – Regions Of Sorrow

Certo, suonare death metal nel 2013 e riuscire ancora a stupire qualcuno potrebbe apparire, almeno a livello di intenti, un’impresa quasi irrealizzabile.

Tutto alla fine dipende dalle aspettative sia di chi suona sia di chi deve ascoltare i prodotti finiti ed è chiaro che, se da una parte non si sbandiera ai quattro venti d’essere i nuovi messia del metal e dall’altra si ricerca essenzialmente della musica ben eseguita e in grado di mantenere viva l’attenzione per tutta la durata di un album, l’obiettivo può essere più facilmente raggiunto per la piena soddisfazione di tutti.
Questo è quanto accade in occasione dell’esordio dei baresi Raging Age, band dedita a un death molto tecnico dalle piacevoli sfumature melodiche e in grado di proporre in maniera eccellente tre quarti d’ora di musica di notevole spessore.
Diciamo pure che i ragazzi pugliesi riescono nel non facile intento di proporsi con un sound piuttosto personale, maturato grazie a una già consistente attività live e che, pur essendo ovviamente debitore delle band guida del genere, non si rifà in maniera pedissequa a un modello in particolare, come sovente avviene in casi analoghi.
Ciò che ne scaturisce è una serie di brani ben costruiti, capaci di coinvolgere sufficientemente l’ascoltatore con il loro andamento che rimanda talvolta a degli ipotetici Amon Amarth (citati dalla band stessa tra le proprie preferenze) scremati della loro componente epica e soppiantata, in questo caso, da una maggiore propensione a passaggi intricati anche se caratterizzati sempre da un certo groove. La title track è abbastanza emblematica al riguardo, anche se non è tra i momenti più alti dell’album, rinvenibili invece nell’opener Cerberus, dai riff geometrici, dalla sparata a mille all’ora In The Gloom Of The Cave e dalla più melodica Exhaling The End, esaltata da uno splendido lavoro della chitarra solista.
Anche il growl di Fil si dimostra un punto fermo risultando sempre molto efficace, per quanto poco propenso a variazioni sul tema ma, evidentemente, anche la scuola melodica svedese finisce per influire sul sound dei nostri e, a mio avviso, è proprio la disinvoltura esibita nell’amalgamare i diversi ingredienti a disposizione che fa di Regions Of Sorrow una portata tutt’altro che stucchevole.
In definitiva l’esordio su lunga distanza dei Raging Age si rivela del tutto soddisfacente e non dovrebbe faticare ad ottenere la giusta attenzione da parte di pubblico ed addetti ai lavori, proprio per la sua versatilità nello spaziare tra le diverse sfumature del death metal.

Tracklist:
1 Cerberus
2 Regions Of Sorrow
3 Hail Horrors
4 The Slaughter
5 In The Gloom Of The Cave
6 Noch Ein Mal
7 Exhaling The End
8 M.O.H.
9 Lay Yourself
10 Graveyard Of Skulls

Line-up :
Fil – Vocals, Bass
Jeky – Rhythm and Acoustic Guitar
Thorkell – Lead and Rhythm Guitar
Erik – Drums

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