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Recensione : Ranc​œ​ur – Ranc​œ​ur lp – Offside Tapes Records

Il suono dell'oi si evolve e cambia, sfuggente e allergico alle catalogazioni, e bellissimo come in questo disco dei Rancoeur, un gruppo che regala emozioni fortissime e che rimangono nel cervello e nel cuore.

Si può fondere il post punk, la new wave  e l’oi, con un pizzico di darkwave ?

Certo e viene anche benissimo e la dimostrazione sono i francesi Rancoeur, gruppo di Nancy che debutta sulla lunga distanza con questo disco omonimo per Offside Records Thrash Zone Tapes, che è un lavoro che farà vibrare il cuore a molti. Questo disco è un pò la summa di alcune sottoculture che hanno vissuto l’immaginario di molti che scrivono su queste pagine e di molti che ci leggono. Raccogliere la storia di tanti generi come si fa qui e farlo in maniera organica e mai banale è davvero qualcosa di meraviglioso, e ci si accorge della grande vicinanza spirituale della new wave, la cold wave, dell’oi e del post punk.

I Rancoeur ripartono là dove si era fermato un altro grandissimo gruppo francese, i Caméra Silens, che erano partiti dal punk oi pere poi fondervi altre istanze musicali, proprio come i Rancouer ed infatti i ragazzi fanno in questo disco una cover incredibile di “Suicide” proprio dei Caméra Silens, un gruppo unico ed irripetibile, di cui i Rancoeur riprendono l’ampia visione musicale e soprattutto la furia. E proprio la furia è uno dei motori primi di questo disco, che sintetizza decenni di controculture, e prendendo il testimone porta avanti creando connessioni musicali che aprono nuove porte per chi vuole entrare.

La musica dei Rancoeur è furente quanto tenebrosa, unendo due visioni di vita molto affascinanti e notturne come l’oi e la new wave ed il post punk. Reietti della società che si aggirano nella notte fra pubs, clubs e luoghi oscuri, dove si sfogano creando o anche solo ascoltando musica tagliente e senza futuro. I Rancoeur hanno un tiro micidiale dato ce il basso è quasi sempre in modalità new wave e il trio si amalgama benissimo sia in momenti più veloci che in quelli maggiormente cadenzati.

Negli ultimi anni stanno uscendo un sacco di gruppi oi che stanno dando una nuova visione a questo suono, ampliandone i confini, dai genovesi Stiglitz con il loro oi definito giustamente turbo, gli inglesi Crown Court e The Chisel, gli americani Negro Terror fino alla scomparsa del loro cantante Omar Higgins. Il suono dell’oi si evolve e cambia, sfuggente e allergico alle catalogazioni, e bellissimo come in questo disco dei Rancoeur, un gruppo che regala emozioni fortissime e che rimangono nel cervello e nel cuore.

Esordio che li spara nella stratosfera dei gruppi da sentire e da ballare senza remore.

Ranc​œ​ur – Ranc​œ​ur lp

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