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Recensione : Ray Daytona & Googoobombos – Deep Breath

Uno dei migliori dischi dell'anno

Alcuni anni orsono Ray Daytona e i Googoobombos suonarono a Savona in un locale del quale parlerò (male) soltanto perché non esiste più.

In questo locale si organizzavano eventi live ai quali seguiva la più becera delle discoteche.
Ovviamente io, assieme ad altri tre amici tutti rigorosamente di sesso maschile, attratti da un’occasione tale vicino a casa, partimmo per assistervi.
Giunti all’ingresso del suddetto locale fummo fermati all’entrata da due energumeni di nero vestiti, due sedicenti buttafuori (categoria composta dalle persone più stupide del creato, ndr) che volevano a tutti i costi impedirci di assistere al concerto asserendo che il locale voleva favorire gli “ingressi di coppia”.
Passato il primo attimo di stupore per tale inusitata affermazione cominciammo a protestare piuttosto vibratamente in quanto la serata disco-merda era ancora ben lungi dall’aver inizio.
Da parte dei due cerebrolesi però nessuna concessione o deroga al diktat,chiedemmo allora di poter parlare con la proprietaria del locale, che peraltro conoscevamo, o con qualcuno del gruppo al quale spiegare che a noi interessava la loro esibizione e che del seguito dalla serata potevamo anche fare agevolmente a meno.
L’affermazione dei due letterati fu testuale: , dinnanzi a tale nobilissimi intenti non potemmo che ripiegare verso casa con le pive nel sacco.
Io di Ray Daytona ero, e sono tuttora, grande fan, ho un sacco di cose loro nella mia collezione e quella fu l’unica volta che avrei potuto vederli dal vivo senza dover percorrere troppi chilometri.
Oggi come oggi penso di aver metabolizzato la delusione di allora, si parla di una buona decina di anni fa, ma scrivendone un po’ la carogna mi è risalita (si poteva notare per caso?)
Pazienza, mi consolerò con questo nuovo mini album, che esce per Ammonia Records in cd, e in 10″ per Surfin’ki, e che come consolazione non si può davvero definire poca cosa.
Apre le danze il garage-punkizzato di Alternative Brain, seguono poi due pezzi di instro-surf da paura, Love and Napalm e I’m a Loser I’m an Asshole (e pochi sanno suonare pezzi instro-surf come i nostri), la brevissima e ramonesiana Field Day for the Sundays e, per concludere, la splendida Never Been in England, a parere di chi scrive uno dei pezzi garage più belli di questo 2014.
Un discorso a parte lo meritano le due covers: While Light White Heat dei Velvet Underground viene irrobustita e velocizzata mentre Your Body Not Your Soul di Cuby & The Blizzard viene rivisitata aggiungendo alla sua già intrinseca carica teen-punk un una bella dose di spirito settantasettino.
Pochi giorni fa avevo stilato la mia classifica dei 10 album più belli da me ascoltati durante l’anno che va concludersi, e lo avevo fatto senza ascoltare questo Deep Breath: ora dire che il disco in oggetto possa fare da “riserva” agli altri da me nominati sarebbe un affronto a chi lo ha composto e suonato, ma che la rosa andrebbe allargata a 11 titoli, beh, questo sarebbe proprio doveroso.

P.S. : A dire il vero ho poi potuto vedere Ray Daytona alcuni anni dopo ad un festival surf a Lavagna (GE), ma chi mi lo dava l’incipit per cominciare questa recensione?

Tracklist:
01. Alternative Brain
02. White light/White heat
03. Love and napalm
04. I’m a loser I’m an asshole
05. Field day for the sundays
06. Never been in England
07. Your body not your soul

RAY DAYTONA AND GOGOOBOMBOS – Facebook

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Marco Balestrino è una fucina di idee, lui vive, pensa e agisce sempre in base alle sue passioni; è un puro ed i Klasse Kriminale sono il suo credo in qualsiasi momento della sua vita.

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