Il bello di scrivere di musica (o nel mio caso provarci) è che, quando si sbatte il muso in lavori come questo, si ha la possibilità di poterne parlare con la speranza che qualcuno clicchi sul link, se poi lo si fa per una webzine come la nostra dove la politica è quella di supportare la musica senza nessun vincolo, il bello diventa allora una vera goduria, e lo scrivere si trasforma in un rito, quasi come essere con vecchi amici davanti ad una birra a scambiarsi le nuove scoperte discografiche.
Del resto, a mio parere, non esiste momento più appagante per un appassionato di quello della presa di coscienza e del senso di meraviglia di fronte ad una nuova band e ad un gran disco.
Ecco perchè nonostante leggiate 2012, anno di uscita del debutto di questi fantastici Rectified Spirit arrivato al sottoscritto solo in questi giorni, sono praticamente obbligato dalla bellezza dell’album a parlarvene ugualmente.
La band proviene da Guwahati, stato federale dell’Assam, India, è composta da cinque eccezionali musicisti che hanno deciso di prendere il meglio degli ultimi venticinque anni di storia metallica e, con sapienza, amalgamare il tutto in un album a 360° dove, mai come in questo caso, modernità e tradizione vanno a braccetto per un risultato stupefacente.
Dentro ai solchi di Rectified Spirit troverete uno spirito eclettico che va oltre alla normale concezione, qui il metal classico, il progmetal e il modern si fondono e danno alla luce una creatura che si sfama con piatti ricchi di Iron Maiden, Slipknot, Symphony X, Judas Priest, Pantera, Dream Theater, Lamb of God, il tutto nello stesso brano, con un susseguirsi di cambi di tempo, cavalcate metalliche, rallentamenti e ritmiche “core” suonate da musicisti impeccabili e impreziosite da un vocalist, Rainjong Lepcha, che fatico a capire come possa’ essere così bravo: una via di mezzo tra Dickinson, Halford e Matt Barlow, e che, come se non fosse abbastanza, capace di ululati in growl da death singer di razza.
I suoi compagni non sono da meno e sfoggiano la loro bravura in brani dalla difficoltà tecnica estrema ma dalla forma canzone che li rende bellissimi e per niente cervellotici.
Smisurato talento al servizio del Dio metallo, ecco riassunto in poche parole questo album di debutto che ha in The Magician’s Birthday, There Is No Tomorrow, Vengeance e la conclusiva Mother gli apici qualitativi, ma tutto il disco è una sorpresa continua, una valanga di note che lasciano esterrefatti.
Band e lavori come Rectified Spirit nobilitano il metal e lo portano sui gradini più alti del panorama musicale. Enormi!
Tracklist:
1. To Hold A Sabre
2. Bloodrush
3. Paradigm Lost
4. The Magician’s Birthday
5. Rectified Spirit
6. There Is No Tomorrow
7. Where The Ashes Fell
8. Vengeance
9. Until We Expire
10. Mother
Line-up:
Samudragupta Dutta – Guitars
Himangshu Borah – Bass
Nishant Hagjer – Drums
Rainjong Lepcha – Vocals
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