Di Juan Rico e dei suoi progetti musicali vi ho già parlato più volte, perché oltre ad essere un esponente di spicco della ricca scena techno spagnola, pur agendo un po’ sottotraccia e rimanendo nell’ombra, è a mio parere uno dei migliori interpreti contemporanei del genere anche fuori dai confini iberici.
E tra gli spagnoli, ben noti picchiatori in fatto di techno, è di sicuro uno di quelli che, come caratteristiche distintive delle proprie produzioni, ha sviluppato maggiore sensibilità all’ambientazione, al soundscaping, alla rifinitura del dettaglio.
Rico ha infatti una capacità narrativa sorprendente per un artista techno, che tra le sue abili mani viene manipolata in forme mutevoli, capaci sia di grande impatto espressivo, sia di grande sensibilità emozionale e cesellatura. Queste sono le caratteristiche dei suoi due principali moniker, Reeko da una parte e Architectural dall’altra, in qualche modo complementari tra loro.
Dopo le brillanti prove precedenti, di cui alcune presenti anche sulle nostre colonne, e facenti parte di una discografia ormai davvero solida, Reeko si lancia in un nuovo concept album, un lavoro ambizioso ed intrigante, che connette la narrativa alle sonorità techno.
Nel 2015 cade il centesimo anniversario della scrittura della Metamorfosi di Franz Kafka, uno dei lavori più significativi e sorprendenti, nonché spiazzanti, della letteratura contemporanea.
Perciò l’artista spagnolo decide di raccontare in forma di musica techno la trasformazione di Gregor Samsa, un uomo ordinario così identificato nella sua piatta e grigia routine giornaliera da automa, che improvvisamente si tramuta in insetto, stravolgendo le regole e le caratteristiche di un mondo che egli vedeva come rigido e immutabile. In questa doppia uscita, costituita da un prologo e sei tracce (Capituli 1-3 nella prima uscita, Capituli 4-6 nella seconda), Reeko descrive passo dopo passo, battito dopo battito, questo passaggio alla de-umanizzazione del protagonista nella sua nuova forma.
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Bellissimo il prologo iniziale che dà il titolo al disco, e introduce alla metamorfosi attraverso l’uso di atmosfere sospese e ovattate, rarefatte, portando subito l’ascoltatore a un’altra descrizione della realtà, un’ambientazione intelligibile all’essere umano ma separata da esso, mentre le cellule cominciano a trasformarsi, la traccia accompagna il cambio di prospettiva penetrando in una nuova percezione sensoriale.
È anche l’unica traccia con un nome, le altre saranno semplicemente ordinate progressivamente in capitoli, perché saremo ormai usciti dal cosmo della specie umana, avremo perso la percezione della realtà ordinaria, la mutazione continua e l’insetto non ci può descrivere il suo mondo se non portandoci con sé nel vivere la sua trasformazione.
Da qui il battito e la potenza della techno iniziano a prendere corpo e concretezza, lasciando alle spalle le atmosfere dell’incipit. Suoni metallici e distorti danno l’idea della continuazione di una trasformazione che allontana sempre di più dall’uomo e porta verso l’insetto e il suo ronzio.
Dal Capitulo1, quando Gregor avverte il cambiamento dall’interno nei ritmi vitali, al Capitulo2, il battito si rinforza sempre di più, fino a raggiungere il climax della metamorfosi nel Capitulo3.
Nella seconda parte si trovano le due tracce più belle e complete della raccolta: a trasformazione avvenuta, Gregor comincia a realizzare e sperimentare gli effetti del suo cambiamento: un nuovo mondo si apre di fronte ai suoi occhi (o alle sue antennine), e le nuove aperture sonore del fantastico Capitulo4 mostrano scoperte e percezioni che nella sua precedente alienazione non riuscivano a raggiungerlo; le ambientazioni in sottofondo si distendono sul tappeto base e testimoniano l’emozione di un nuovo risveglio. Nel Capitulo5, Gregor prova con difficoltà a controllare le sue nuove funzioni, il battito è frenetico ma ovattato, una galoppata techno lievemente attenuata.
Nel Capitulo6, si deve forzatamente adattare al cambiamento delle sue abitudini umane e la ricerca delle condizioni ambientali più favorevoli alla vita da insetto, i cui sensi mandano l’impulso di un dolore straziante se esposti alla luce intensa.
Le forme rischiano talvolta di risultare di difficile ascolto, ma va premiato il coraggio di lanciarsi in forme espressive non convenzionali creando un punto di contatto tra techno, club culture, letteratura, società.
Un disco estremamente intrigante per concept, ed interessante per realizzazione, una nuova frontiera per Juan Rico, maestro assoluto dell’espressività in forma techno.
E che ci lascia una verità: se la realtà non può essere modificata, la nostra forma interiore e la nostra percezione può esserlo…nel bene o nel male…
Il cambiamento è doloroso, la battaglia apre le porte a una nuova vita. Nulla al di fuori è cambiato, ma nulla è più lo stesso di prima.
Come sarà questa vita da insetto, così repellente ma che al contempo non presenta la schiavitù e la costrizione dell’uomo-macchina, abbandonata con la fine del Capitulo 3 nella Parte I ? Forse, in fin dei conti, la percezione del mondo e il sangue che ora scorre in quel nuovo corpo, non sono più freddi della vita alienante di un uomo che vive come un automa e si trascina in bilico tra pazzia e ipnosi anestetica…
Così, la tramutazione in insetto racchiude contemporaneamente in sé l’idea della punizione e della catarsi, suggerisce che un nuovo punto di vista, una trasformazione è possibile. E se invece di un insetto, ci fosse spazio per una forma differente? Che si possa far altro rispetto ad attendere passivamente nel grigiore di una vita da automa, prima di venire casualmente trasformati in insetti, che si possa divenire in qualche modo artefici del proprio cambiamento?
Tracklist:
Part 1
A1. La Metamorfosis
A2. Capitulo 1
B1. Capitulo 2
B2. Capitulo 3
Part 2
A1. Capitulo 4
B1. Capitulo 5
B2. Capitulo 6