L’universo Gen Guitar, in vena di acrobazie panoramiche, complici le giravolte spagnoleggianti, morbide e sensualmente erotiche a supporto, suggella delizie da corrente del golfo: il caldo ritmico, elisir distillato da sorgive inimmaginate, ottimamente preparato e servito, crea un afrodisiaco manto musicale gemellato addirittura con le arcane nebulose cosmiche, incisivo e fluente nella sua cascata di note, e motivo di musicalità dal dialogo inebriante.
L’assist della sezione ritmica conduce fin sopra il rollercoaster della sinuosa orchestrazione in odor di sfrenate e disciplinate danze di ballerine scalze, cavalcando la vigoria della svisata dettata dal misterico tocco della chitarra, ed ogni toccata scioglie il battito cardiaco, al punto da sniffare una spettacolare scia di sentori (Santana, De Lucia, Peña, nonché il carattere corposo, torbido e vivo del rosso tannico inebriante, foriero di nitori e profumi, a sfumare il magistrale blend) che crogiolano sul fuoco dell’ascolto.
Naturalmente il taglio della sostanza celebrata è affidato alla lama adamantina, diabolicamente rivoluzionaria (qualcosa come Peter Green, Duane Allman), della magica sei corde elettrica, godendo del tripudio insinuato in smodate feste gitane e nell’aria inspirata durante le “ferie” andaluse, allorché la sensazione ‘a pelle’ risplenda a lume della elaborata spazialità latina, penetrando le aromatiche miscele dal sapore extraterrestre: tanto ci regala lo strumento di RevolutionGuitar Gen!
Il brano viaggia su tre tempi e velocità nei quasi 5 minuti di perdizione. La ritmica (basso, acustica, maracas) manifattura un prelibato tappeto, una sequenza sonora perfetta che sorniona giunge alla soglia di battuta, liquida, indagando al meglio il ritmo latin e risultando altresì seduttiva. Appresso sfreccia libera la chitarra elettrica, con tanto di battiti della mano sulla cassa armonica, producendo scintille nel cielo notturno della musica: gli assoli, fantasiosi e fantastici, e i fini ritagli che, sommersi nel contempo del tessuto, infatuano per mezzo di un ricercato rincorrersi di rimandi e impennate su accordi!
La formula compositiva pare si avvicini alla struttura della purpleiana ‘Child in Time’, benché la track sia strumentale e mantecata amorevolmente di flamenco!
Tiene su che è una meraviglia, elevando un’orgia di suoni ed emozioni che trasportano via senza convenevoli, innestando marce vertiginose iniettate di cosmo-delizia.
In tale ambito convivono chiaro-scuri mitici: allorquando sembri di ascoltare un pezzo caliente e solare, ecco sventolare sullo sfondo scenico un sottile velo dark, fuliggine attorno le braci vulcaniche ispirate da esplosioni solari, relegandoci al portento. Il singolo è già dichiarazione lampante e programmatica di un album che verrà, promessa di artistico lavoro unita ad assortite idee che veicoleranno inventiva, stile e passione.
Ricapitolando: ho tenuto il brano “Guitar Gen” in loop per più di un’ora nell’etere e lo spazio cognitivo non risentiva affatto della ripetizione, poiché, sorprendentemente, ero convinto di ascoltare un lavoro full-length.
TRACKLIST
1. Guitar Gen
LINE-UP
RevolutionGuitar Gen – Chitarre, percussioni
3 risposte
Notifica: per ascoltare il brano di Revolutionguitar Gen, potete recarvi sulla sua fan page di facebook.Grazie! https://m.facebook.com/revolutionguitars/
Grazie Bob per averci donato questa chicca di magistrale “euritmia” . Estremamente convincente il viaggio nel sound che trova conferma in ogni tua visionaria descrittiva.
RevolutionGuitar Gen una eccellente scoperta!
Just awesome!