Il pessimismo psicologico di Gianmarco non e’ un fatto isolato bensi sintomatico di una realta’ diffusa.
Un pessimismo psicologico che investe gran parte della gente di cultura occidentale.
Sembra strano ma la cultura dell’ occidente, che lo si voglia o no, e’ fondata, strutturata, canonizzata su valori, regole, principi morali, religiosi, filosofici, giuridici, etici e psicologici cristiani.
Le societa’ occidentali sono sorte e strutturate da sempre su principi cristiani.
Pur reclamandosi spesso laici gli stati occidentali hanno sempre posto la legge del dio crristiano a cappello della struttura giuridica, filosofica, psicologica della societa’.
Per molti secoli, pur fra guerre, divisioni, scismi e incomprensioni la priorita’ dell’ etica cristiana’ e’ sempre stata il cardine guida degli stati occidentali.
Ma la gente pensa, osserva, cresce e si interroga e un paio di secoli fa’ una strana inquietudine comincia a serpeggiare e a minare la psiche di molti.
A macchia d’ olio dilagano scetticismi religiosi, filosofici e morali.
La depressione si fa malattia e il pessimismo modo di vivere.
Il tempo e’ maturo e il piatto e’ ghiotto ed ecco spuntare tutta una serie di pensatori e filosofi a dare un nome a questo nuovo malanno sociale.
Ed ecco spuntare nuovi precetti filosofici e morali a giustificare e motivare questa crisi adducendo la colpa,- guarda caso-, non alla politica, non alla cultura, non alla famiglia o alla guerra, bensi al fondamento della loro civilta’, ovvero al cristianesimo.
Ecco il proclama disperato di Nietzsche: DIO E’ MORTO ! Che fa eco ai vari Shopenhauer e Feuerbach e Heidegger e Marx e Severino e Sartre e Galimberti e ecc.. ecc.. che declamano che la religione e’ alienazione e oppio de popoli, che il pessimismo e’ legge cosmica, che la civilta’ occidentale sta scomparendo, e via di seguito.
Ed ecco che gli occhi tristi e I visi pensosi diventano moda.
Ridere e’ ormai retaggio degli ingenui.
Ed anche l’ arte, la musica, la letteratura adeguarsi ad esaltare la tristezza, le lacrime, la depressione.
E cio’ che accomuna tutti e’ la convinzione che questa di-sperazione sia lo stadio finale ed apocalittico dell’ uomo occidentale se non mondiale.
Non si riesce piu’ a vivere senza miti e dei assoluti e si arranca ciechi nel buoi e nella relativita’ psicologica.
Si da la colpa a Dio di essere morto senza aver lasciato eredi.
Si rincorrono allora tanti nuovi messia alla ricerca di verita’ certe, assolute, eterne.
Ma continuamente si fallisce cercando FUORI DA SE’ la strada della guarigione.
Dimenticandosi cio’ che quel dio morto aveva loro detto a tal proposito.
” Io sono il Tutto, l’ Assoluto, l’ Eterno motore in eterna trasformazione e voi siete fatti a mia immagine e somiglianza, siete Manifestazioni di me ovvero siete ME !
Atomi, particelle, molecole in continua mutazione del Tutto.
Io sono Sostanza e Coscienza e continuamente creo nuove sostanze per gioirne in coscienza.
( pensate che terribile noia dovrei sopportare se io, cioe’ il Tutto, volessi essere Eterna Fissita’ ).
E se avete ben capito, la gioia, la felicita’ , non consiste tanto nell’ essere Sostanza, ma nel PRENDERNE COSCIENZA. !
Prendere coscienza di SE’, ovvero prendere coscienza di essere il Tutto, nel Tutto.ESSERE DIO !
Lo spazio e il tempo sono mie manifestazioni e nello spazio tempo, anche voi, come me, prendete Coscienza, per gioirne, della vostra Sostanza.
E come il Tutto nasce dal Nulla, anche la Gioia emerge dalla Sofferenza, dalla Mancanza.Avete occhi per osservare il Tutto intorno a voi e con fatica e dolore, nel tempo, arrivate a guardarvi, a guardarvi dentro.
Ad accettarvi, ad amarvi, a GIOIRE DI VOI ! “
Questa la crisi dell’ uomo che lotta e soffre per prendere coscienza di SE’.
La crisi dell’ occidente.
Di ogni occidente che sussiste in noi.
Ecco perche’ Apocalisse significa rinascita.
Significa NUOVO UOMO!
Ed anche Nietzsche alla fine ci arriva a scoprire che il dio del cielo e’ morto per lasciare il posto al DIO DI DENTRO.
L’ UBERMENSCH !
7 Comments
massimo argo
Posted at 15:23h, 07 SettembreMi sembra quantomeno azzardato e inesatto affermare che le società occidentali siano tutte basate sulla religione e sulle dottrine cristiane, per poi andare ad Oriente per ricercare la formula di se stessi. La tua riflessione personale è incentrata sul positivismo e sull’illuminismo, il quale si pensa che sia alla radice del pensiero progressista mondiale. Si distrugge un mito cristiano, e attenzione il cristianesimo forse non è altro che un’astuta operazione di marketing, una maschera su di un impianto fortemente pagano. Una contraddizione è accettare la storia cristiana così come ce la raccontano i cristiani stessi, mentre è un imperatore romano che decide di adottarla, e moltissime chiese sono state costruite su precedenti siti di culto pagani. Esistono inoltre molti tipi di cristianesimo, per esempio i catari o quello dei francescani, e non tutti sono costrizione, tristezza e pensiero arretrato. Ciò non per difendere il cristianesimo bensì per dire, magari in maniera inesatta, che non tutto il pensiero occidentale è figlio del cristianesimo. Una grande fonte non citata è la massoneria, che per gran parte della sua storia si è contrapposta al pensiero cristiano, portando avanti un discorso sulla morte inedito in occidente e derivante da antiche credenze in gran parte egizie. La civiltà non sta scomparendo, non è una disperazione attuale, è che noi per comodità e presunzione ci ascriviamo sempre dentro qualcosa, per semplificare una realtà che francamente facciamo fatica a comprendere, e che riempiamo di cose inutili per sentirci avanti ed avanzati. Cosa è davvero il progresso, la luce che secondo noi gli illuministi ci diedero contro una religiosa oscurità ? Cosa ha portato questo grande pensiero ? La storia umana è un insieme di punti che non risece a diventare linea, un qualcosa che semplifichiamo perché forse non è mai esistito. L’unico probabile cammino possibile è quello di guardarsi dentro, come dici tu, e di riscoprirsi unico dio, ma l’uomo non è fatto di gioia, già il suo corpo che è comunque una grande macchina di vita è una prigione. Siamo forse anima, ma per dirlo dobbiamo affrontare il viaggio vero, quello più lungo e duraturo. Trovo anche infantile questo attaccamento alla vita e negazione della morte e del dolore, perché noi secondo alcuni siamo luce, mi sembra un negare l’evidente cattiveria dell’umano, come il suo fare il bene. Siamo una contraddizione su due piedi, e siamo indefinibili e soggettivi, diversi uno dall’altro, ma non così tanto. Diamo forse troppa importanza a noi stessi e alla nostra umanità, misura di tutte le cose, mentre dovremmo provare a capire che tipo di vibrazione siamo in un reticolato chiamato universo.
Epi
Posted at 20:04h, 08 SettembreLodevole lo sforzo di Massimo per ampliare la comprensione della crisi del mondo occidentale, come pure la conclusione a cui giunge.
Vorrei suggerire, qui di seguito, alcune modeste considerazioni che, se vuole, potrebbero aiutarlo a correggere un poco il tiro e ad approfondire piu’ chiramente la tematica.
L’ articolo sulla crisi occidentale partiva dalla considerazione e dalla presa atto nei fatti, che la nostra societa’ sta vivendo una profonda crisi etica, morale, psicologica e religiosa.
I valori che sostenevano le nostre societa’ sono in quasi totale disconoscimento e rifiuto generalizzato e non serve che io stia a sviscerare le elaborazioni teoretiche dei vari pensatori e filosofi ( occidentali ) per confermarlo.
Basta osservare la vita che ci sta attorno : le strutture gerarchiche, familiari, politiche, culturali, formative, scolastiche, pedagogiche, giuridiche, religiose e psicologiche sono in profonda crisi, perdono I pezzi.
Non sostengono piu’ e quasi piu’ nessuno crede nella validita’ dei loro assunti etici.
Le chiese sono vuote, I preti fuggono nella pedofilia ( virtuale e reale ), le droghe dilagano ( ci si domanda se legalizzarle o no ), gli adolescenti si suicidano ( solo il Italia, l’ anno scorso circa 600 studenti si sono tolti la vita e quasi un milione in tutto il mondo ).
I tredicenni anno a scuola armati e fanno stragi gratuite e imperversa l’ esaltazione della violenza in tutte le manifestazioni culturali ( cinema, letteratura, arte, sport, ecc…)
[16:10, 8/9/2018] Ermanno: Tutti sintomi di un disagio profondo che agita il nostro substrato etico, psicologico, sociale.
Il nostro modesto tentativo non e’ certamente quello di polemizzare sulle opinioni di chi volenterosamente cerca di individuare I possibili percorsi di questa crisi, non tanto per uscirne ( pretesa assurda ) quanto cercare di intravedere in essa dei valori, dei semi, dei dolorosi ma necessari itinerari psicologici e morali che la nostra societa’ ciecamente sta vivendo e percorrendo per giungere ( forse ) all’ UOMO NUOVO !
In questo percorso, nel tentativo conoscitivo della genesi di questa crisi puo’ essere di aiuto un pizzico di analisi storica e culturale della nostra societa’ .
Dai tempi di Costantino ( se si vuol prendere un punto di riferimento ) la cultura giuridica, legislativa, religiosa e psicologica degli europei ( se vogliamo dire cosi’ ), e’ strutturata e intrisa profondamente della morale cosmica ( ovvero che pervade totalmente l’ essere ) cristiana e tutti I pensatori e fautori dei canoni etici, morali, legislativi e religiosi, hanno stigmatizzato e santificato la trinomia cristiana cosi’ espressa:
PECCATO-REDENZIONE-SALVEZZA !
Da allora, sino ai nostri giorni, tutta la nostra cultura e struttura sociale e psicologica e’ basata su questo fondamento coscienziale.
Ecco come si strutturano e agiscono le nostre componenti sociali :
Ambito etico: disadattamento-correzione comportamentale-inserimento sociale.
Ambito giuridico: colpa-sconto di pena-riabilitazione.
Ambito medico: malattia-cura-guarigione.
Ambito scientifico: ignoranza-ricerca-progresso.
Ambito psicologico: trauma-analisi-rimozione.
Ambito politico sociale economico: sfruttamento-rivoluzione-eguaglianza.
Ambito culturale, teosofico, settarico, massonico: cecita’ gneosofica-catarsi-illuminazione.
E potrei fare una innumerevole elencazione di ambiti umani in cui questa trinomia cristiana ne e’ la costituzione fondamentale.
Le costituzioni europee e italiana ( pure quelle americane ) ne sono esempi lampanti.
Certo nei vari periodi storici sono sorte diverse ideologie filosofiche, culturali e politiche che hanno segnato la evoluzione del pensiero occidentale.
Ma tutte senza mai discostarsi sostanzialmente dalla visione APOLLINEA ( primato della logica, della ragione, del canone ) del cristianesimo, col totale misconoscimento della visione DIONISIACA ( fantasia, immaginazione, creativita’, rivoluzione, annichilimento del dualismo BENE-MALE ) abiurato sempre dal cristianesimo.
Dal neoplatonismo di Tommaso d’ Aquino, al neoaristotelismo di Agostino di Ippona.
Dal neonaturalismo di Giordano Bruno, Keplero, Galilei, alla esaltazione penitenziale dei Domenicani e dei Savonarola.
Dal neopauperismo dei francescani e dei frati mendicanti, al neoevangelismo dei catari, degli ugonotti, dei valdesi.
Dalla riscoperta dell’ umanesimo medievale, alla riforma protestante.
Dalla esaltazione della ragione nell’illuminismo, alla esaltazione della scienza nel positivismo ( per poi scoprire che la scienza non scopre solo nuove medicine ma anche nuove armi piu’ micidiali. )
A prima analisi, un osservatore superficiale ( che suo malgrado e senza volerlo usa una struttura logico-analitico-morale cristiana ), direbbe che la trinomia etica della societa’ , sopra citata, E’ COSA OVVIA, SCONTATA, CHE COSI DEVE ESSERE.
Ma se il nostro osservatore vuole fare uno sforzo maggiore analizzando come questa trimurti capestro sovrasta l’ animo umano, capira’ che la crisi attuale e’ semplicemente l’ acme, la punta d’ iceberg di una limitatezza e INNATURALITA’ del nostro essere.
Un tale di nome Gesu’, di fronte ad un gruppo di benpensanti che voleva lapidare una prostituta, propose loro di lanciare la prima pietra da chi fra loro fosse senza errori, senza peccati.
Nessuno ebbe il coraggio di farlo e tutti si allontanarono silenziosi
Egli allora disse alla prostituta : “nessuno ti ha condannato e nemmeno io, vai in pace, e sii felice ! ”
Perche’ tutti cercano la realizzazione della propria vocazione, la realizzazione della propria felicita’.
Non esistono colpe o redenzioni.
Esiste, se mai, ( sempre come diceva quel tale Gesu’ ), il perdono, il per-dono, il regalo che dobbiamo fare ai nostri e altrui percorsi nella ricerca della felicita’.
Ecco perche’ quel signore di prima andava dicendo che non ci saranno piu’ preti e chiese e che questo avverra’ quando ritorneremo bambini.
Perche’ solo I bambini sono logici e illogici, sono razionali e creativi, sono ricercatori e curiosi, sanno tentare e sbagliare senza sensi di colpa, sanno vedere la meraviglia del creato nel cielo e sulla terra.
Sanno cioe’ cosa e’ la liberta’ dell’ essere felici.
E allora diverremo tutti diretti pontefici, ovvero connettori e connessi con l’ Assoluto a cui bramiamo, con Dio, cioe’ col nostro Dio dentro, la nostra coscienza.
Saremo Dio !
Per questo quel brav’uomo suddetto ha avvertito che il dio del cielo ci abbandonera’ affinche’ noi si possa camminare con le nostre gambe. ( anche lui infatti ha pensato bene di scomparire lasciando perplessi e addolorati I suoi amici ).
E cammineremo, brancoleremo ciechi scontrandoci l’un l’altro.
Magari anche ci suicideremo, ma sempre nella ricerca della felicita’.
La vera felicita’.
Perche’ la morte non e’ altro che un passaporto, un diploma abilitativo verso un grado piu’ alto di consapevolezza di noi stessi.
QUESTO E’ IL SENSO PROFONDO, APOCALITTICO, RIGENERATIVO DELLA NOSTRA CRISI.
Per dirla con le parole di Nietzsche questo e’
L’ UOMO NUOVO.
L’ UBERMENSCH !
Epi
Posted at 20:06h, 08 SettembreMassimo mi vorra’ scusare se ho tirato in ballo Gesu’, per contrapposto, guarda caso, al cristianesimo.
Lui certamente sapra’ che il signore suddetto non ha fondato nessun cristianesimo.
Ci hanno pensato altri, tre secoli dopo, a inventare I termini ” cristo ” e ” cristianesimo ” per dare un fondamento mitico, divino, con investitura dal cielo, ad una nascente struttura politica che doveva darsi un forte fondamento religioso per unificare la coscienza di una enorme massa di sudditi sotto una struttura di potere statale.
Per questo Costantino si inventa il termine ” con questo segno ( la croce ), vincerai ” e finge di ” convertirsi ” al cristianesimo mentre fa strage di mogli e figli per affermare la sua volonta’ di potere.
Quando muore, I figli, eredi del suo impero, si estinguono massacrandosi tutti fra loro sino a lasciare il potere nelle mani di una crudele struttura politico-religiosa che fa strage degli avversari ( leggi ariani ) solo perche’ la pensano leggermente diverso da loro ( vedi concili di Nicea ).
Massimo Argo
Posted at 11:30h, 09 SettembreCon Gesù hai centrato il punto. Dando una lettura molto vicina a marx io penso che moltissimi, se non tutti, i problemi delle anostra epoca siano perché il capitale e il capitalismo è il motto imperante. ciò ci porta, come dicevi tu ad essere innaturali, ad avere quella frattura fra cio che vorremmo essere e ciò che siamo veramente che è una delle origini dei nostri mali. Sinceramente non saprei cosa si potrebbe fare. Certamente così è una vita allucinante nel vero senso della parola
admin
Posted at 18:15h, 10 SettembreMassimo complimenti per la passione con cui segui questa discussione.
Vorrei precisare che la nostra INNATURALITA’ e’ la manifestazione, l’ effetto della trinomia cristiana che instilla nelle fondamenta della nostra coscienza IL SENSO DI COLPA come metro di paragone per ogni nostra azione e che a causa del timore di peccare, sbagliare, fallire LIMITIAMO la nostra fantasia, la nostra creativita’, la nostra liberta’, e quindi viviamo solo la nostra parte APOLLINEA, ovvero la norma, la legge, la morale cristiana.
Noi siamo causa del nostro dolore, della nostra ” vita allucinante “, come dici tu.
Il capitalismo in tutto questo non centra proprio nulla , anzi, se mai, esso e’ l’ effetto, il risultato della nostra inettitudine, dei nostri sensi di colpa.
E il lamento, che e’ figlio primogenito del senso di colpa, fa proprio il gioco del capitalismo.
Chi e’ felice non ha bisogno e non desidera nulla.
Chi si lamenta cerca FUORI DA SE’ la soluzione alla sua infelicita’ illudendosi di trovarla in altre nuove cose con cui circondare la propria esistenza.
Essere DIONISIACI, come lo sono I bambini, invece, significa credere di essere attori della propria vita, senza la paura di perdere o non avere qualcosa.
Senza sensi di colpa per quel che siamo e per quel che decidiamo.
E soprattutto senza dare la colpa AD ALTRI per I limiti che non riusciamo a superare.
Certo la solitudine della propria liberta’ dai cristianesimi del peccato e dai capitalismi del consumo, richiede il coraggio di camminare nella vita con occhi sempre aperti, ricordandosi ad ogni passo DI AMARE NOI STESSI e che le persone libere e vere non diffondono lamenti ma donano gioia.
Sempre quel tale Gesu’ che faceva sorridere bambini e poveracci, a chi si avvicinava dicendo che ” la vita era allucinante ” , rispondeva : ” non fate come I farisei e gli ipocriti che quando soffrono, davanti al tempio si strappano le vesti e si coprono il capo di cenere con alte urla.
Voi quando soffrite lavatevi il viso, profumatevi il capo, indossate la veste migliore e donate un obolo e un sorriso al mendicante all’ angolo della via.
Il Padre vostro nei cieli gioira’ per la vostra maturita’ ! “
Epi
Posted at 18:17h, 10 SettembreI popoli selvaggi che vivono nella giungla vivono felici con poco e non ne vogliono uscire.
Eppure nella giungla vi sono serpenti velenosi, belve feroci, ragni mortali e frutti letali.
Ma la giungla e’ anche ricca di frutti dolcissimi, cibi nutrienti, ripari efficaci e bellezze indicibili.
E questi popoli sono coscienti che la giungla e’ la vita e che la giungla, cioe’ la vita va vissuta intensamente, pienamente, felicemente per divenirne dominatori e padroni.
Per divenirne giungla, parte integrante di essa.
Per divenire VITA.
Per divenire dio della giungla, DIO DELLA VITA !
Nulla e’ cambiato.
Anche la nostra civilta’, la nostra societa’ E’ GIUNGLA !
In essa vi sono serpenti velenosi e belve feroci, tranelli infidi e frutti mortali.
Il lavoro e’ giungla, il consumo e’ giungla, il web e’ giungla ( una delle piu’ letali ), ecc.. ecc..
Ma vi sono anche cibi succulenti, vini inebrianti, mezzi comodissimi, amici sinceri e bellezze inenarrabili.
Questa e’ la nostra giungla.
Splendida ed al contempo tentacolare, venefica, mortale.
Questa e’ la vita da vivere, la nostra giungla da conoscere, dominare, possedere e GODERE.
Per diventare padroni di noi stessi e della vita.
Per DIVENTARE VITA !
E felici di esserlo.
Epi
Posted at 18:17h, 10 SettembreI popoli selvaggi che vivono nella giungla vivono felici con poco e non ne vogliono uscire.
Eppure nella giungla vi sono serpenti velenosi, belve feroci, ragni mortali e frutti letali.
Ma la giungla e’ anche ricca di frutti dolcissimi, cibi nutrienti, ripari efficaci e bellezze indicibili.
E questi popoli sono coscienti che la giungla e’ la vita e che la giungla, cioe’ la vita va vissuta intensamente, pienamente, felicemente per divenirne dominatori e padroni.
Per divenirne giungla, parte integrante di essa.
Per divenire VITA.
Per divenire dio della giungla, DIO DELLA VITA !
Nulla e’ cambiato.
Anche la nostra civilta’, la nostra societa’ E’ GIUNGLA !
In essa vi sono serpenti velenosi e belve feroci, tranelli infidi e frutti mortali.
Il lavoro e’ giungla, il consumo e’ giungla, il web e’ giungla ( una delle piu’ letali ), ecc.. ecc..
Ma vi sono anche cibi succulenti, vini inebrianti, mezzi comodissimi, amici sinceri e bellezze inenarrabili.
Questa e’ la nostra giungla.
Splendida ed al contempo tentacolare, venefica, mortale.
Questa e’ la vita da vivere, la nostra giungla da conoscere, dominare, possedere e GODERE.
Per diventare padroni di noi stessi e della vita.
Per DIVENTARE VITA !
E felici di esserlo.