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Recensione : Roberto Beltrame – Anthracite

Una valanga di suoni elettronici freddi precisi e bellissimi.

Una valanga di suoni elettronici freddi precisi e bellissimi, in queste parche parole si potrebbe introdurre il disco solisa di Roberto Beltrame, in licenza dagli Artcore Machine, duo molto conosciuto suo e di Moreno Padoan.

Roberto è un profondo conoscitore dell’elettronica più muscolare, ma non per ciò meno intelligente e qui ci offre un’opera che omaggia certi suoni degli anni novanta diventati poi di culto, ma che guarda anche avanti.
Queste canzoni danno molte emozioni, anche grazie ad una produzione davvero accurata. Si passa da un continuo movimento a stati più calmi, sempre immersi in uno strano liquido in attesa di liberarci dalla matrice.
Il suono di Anthracite è un suono nato dalle correnti elettroniche più nascoste ma che continuano a vivere grazie alla passione vera di ascoltatori e produttori.
Quando ti piace un disco come questo vuol dire che si ha voglia di guardare più a fondo in una musica che offre tanto ma che richiede impegno e dedizione anche nell’ascolto.
Le tracce di questo disco nascono da Aphex Twin come da tante cose idm più pesanti o un tocco di break e anche di core.
Per rifiutare i 4\4 bisogna essere bravi e capaci e Roberto Beltrame lo è senza dubbio, lo avevamo già sentito negli Artcore Machine e qui conferma e porta ulteriormente avanti il discorso, introducendo nuove vie nella sua musica.
Un disco così è da sentire in loop, lasciandosi andare, che poi sarebbe lo scopo dell’elettronica, almeno di quella vera.

Tracklist:
1. Atrib
2. th d
3. HypertHr
4. Doubt
5. C Valt
6. AmBn
7. In Phulse
8. Ant Hr
9. 010 1sd
10. Ess S

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