iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Roberto Saviano : Gomorra (mondadori 2006)

roberto saviano : "gomorra" (mondadori 2006): di qu

di questo libro si è discusso in ogni ambito, sono state organizzate manifestazioni, ma soprattutto è stato un libro vendutissimo, e questo è il dato più interessante. Sicuramente il libro ha sfruttato l’onda lunga dell’ultima guerra di camorra, ma incontra il favore del pubblico perchè parla di un tema che sicuramente non ha molto approfondimento, ovvero la camorra. Sui giornali la parola camorra ricorre molto spesso, per raccontare delle gesta di criminali campani. Ma cos’è veramente la camorra? Chi è il camorrista? Saviano in questo libro dà, o almeno tenta di dare una risposta a queste domande, e và oltre. Oltre perchè scrive di fatti che abbracciano il globo intero. Ormai la criminalità è globalizzata, i narcos colombiani lavorano prevalentemente con le ‘ndrine, ma non disdegnano la camorra, in Brasile interi quartieri urbani sono in mano ai trafficanti, in Cina si traffica di tutto e di più, in Nigeria c’è la mafia da esportazione, insomma è un gran casino a cielo aperto. E sapete qual’è la città dove si incontrano, o almeno si sfiorano tutti questi grandi traffici ? Napoli. Infatti Saviano nel suo best seller parte con la descrizione del porto di Napoli, immenso crocevia di traffici,soprattutto punto di smercio delle merci cinesi. Sapevate che molte delle più rinomate marche italiane fanno produrre i loro abiti in Cina sfruttanDo, un eufemismo, la manodopera ? No, non lo sapevate, perchè si sà ma non si dice, figuriamoci, vorremmo forse increspare il sorriso di Valentino? Dietro a grandi successi, a grandi nomi, c’è tutto un sommerso che non arriva alla fine del mese, o forse addirittura del turno, poichè tantissime sono le morti sul lavoro.

Saviano ha il grande pregio di avere una scrittura molto scorrevole e semplice, trasmettendo immagini molto vive, l’unico difetto è l’amar troppo la propria prosa, ed essere un pò vanesio, ma di fronte a quello che ci sbatte sotto gli occhi lo si può perdonare molto facilmente.Tra l’altro, Saviano è nato a Casal De Principi, un ameno paesino, che detiene il record europeo di morti ammazzati per abitante, e di Mercedes immatricolate…Recentemente l’autore è tornato al suo paese, e tanti gli hanno detto che lui scrive solo per farsi pubblicità ed entrare in politica. Io non conosco personalmente Saviano, ma girare sotto scorta non è sicuramente piacevole, e poi bisogna intendere Saviano come medium, e concentrarsi sull’opera più che sull’autore. E l’opera mi ha fatto molto male. Da anni mi appassiono alle italiche storie, ma in Campania la situazione è tragica davvero, e sicuramente l’invio dell’esercito non servirebbe a niente. Dovete immaginarvi la camorra come un modo di pensare, non tanto un agire quanto un sentire. Dove lo Stato si ritira, arriva la camorra. Facile giudicare dalle nostre poltrone, ma in tanti posti la camorra è l’unica risorsa disponibile, e voi cosa fareste ? Morireste di fame per sublimare il vostro senso dello stato? Quale stato poi? Lo stato delle caste? Lo stato che non ti dà una casa popolare? Lo stato che ci hanno raccontato a scuola e che tentano di propinare in tv, ovvero un monolite basato sulla costituzione, che assiste il cittadino dalla sua nascita fino alla morte, ma quasi mai è così.In certi paesi della Campania, a volte non c’è scelta, o si delinque o si delinque.Di cosa ci stupiamo se esistono ragazzini che diventano sicari della camorra sotto l’effetto dell’ecstasy? Il punto di non ritorno è già superato da un bel pò, ma una piccola luce rischiara ancora il fondo del barile. Esempi come il prete di Casal Dei Principi che tentò di dare un’alternativa alla gente oppressa dalla camorra, e venne sparato nell’indifferenza totale dello stato. “Gomorra” è una terra devastata dal profitto, dove vi sono tecnici di prim’ordine che si arrovellano per trovare nuovi posti dove stoccare rifiuti tossici, a pochi metri dalle città dell’emergenza spazzatura. Gomorra è un desolato far west, costellato di ville abusive, pallottole, siringhe, nasi imbiancati e tanta disperazione. Il tutto sotto gli occhi pressochè impotenti dei servitori di quello stato che non può e non vuole rimarginare la ferita, ma anzi la lascia incancrenire per proprio profitto. Sui banchi del parlamento, o della camera. la camorra, la mafia, la ‘ndrangheta, la sacra corona unita, comandano attraverso una classe politica che sembra fatta apposta, mezzo per governare da chi non può comparire (a parte Cuffaro).Gomorra è l’italia tutta, campione del mondo di calcio, ma dove tanto troppo dolore la rendono ancora un paese dove si soffre, ma si soffre davanti a Sky e con un cellulare ultima generazione in mano. Perchè dalle righe di Saviano emerge il vero colpevole metafisico e materiale, il denaro. In nome di esso e per esso Napoli è la capitale mondiale della cocaina, e nel suo nome questa notte dieci sarte non chiuderanno occhio, nel suo nome uno scugnizzo sparerà, per poi essere sparato a sua volta. Un gran libro comunque, un viaggio nella merda quotidiana, sporchiamoci anche noi.

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)