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Rogue State – Poetry Is Not For Me

Il disco viaggia benissimo e spinge ad ascolti ripetuti, proprio come quei bei vinili hardcore della nostra gioventù.

Lo spirito di un certo punk hardcore non muore mai, anzi si evolve sempre come testimonia questo gran esordio dei piemontesi Rogue State, formati da veterani di diverse scene.

Diego Cestino è alla voce, e chi mastica di punk hardcore in Nord Italia lo conosce ed è pure un agitatore sonoro con i Corpoparassita, alla chitarra Fulvio Dogliotti che ha militato in diversi gruppi, al basso l’americana Kayt Vigil e alla batteria Vita, sì proprio il Vita degli Ufomammut che qui picchia che è un piacere. Lo stile dei Rogue State è molto americano, vicino al sempre ottimo hc della costa est, ma i Rogue State ci aggiungono un qualcosa di loro, rendendo il loro suono originale e peculiare, molto veloce e cattivo, dando il meglio in ogni traccia.
Tutte le canzoni sono ottime e si torna indietro nel tempo a quando l’hardcore si legava ad un certo suono del passato, rendendo in musica rabbia e passione, mentre attualmente troppi gruppi pensano solo al contorno. I Rogue State portano avanti la tradizione alessandrina dell’incazzatura, presente fin dai Peggio Punx ed oltre. Il disco viaggia benissimo e spinge ad ascolti ripetuti, proprio come quei bei vinili hardcore della nostra gioventù.
Fuori in edizione limitata vinile rosso con la splendida copertina di Andrea Mozzato, disagio in arte.

TRACKLIST
1. All the plans we made
2. Friendly Joe service
3. Scum
4. No matter what you choose
5. Beyond understanding
6. Playing with John Doe
7. You deserve it
8. End of the story
9. Fail safe
10. Back and fill
11. Remission time
12. Great to be dead
13. The ugly spectacle wins

LINE-UP
Fulvio Dogliotti – Guitar
Diego Cestino – Vocals
Kayt Vigil – Bass
Vita – Drums

ROGUE STATE – Facebook

ROUGUE STATE – Bandcamp

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