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Recensione : Rotem – Dehumanization

Coraggioso ed originale esempio di metal estremo, "Dehumanization" cresce con gli ascolti e affascina.

La definizione di metal estremo viene usata spesso e con ragione quando si parla di band che fanno della violenza sonora il proprio credo, sia che abbiano radici death metal o black, in tutte le loro molteplici forme.

Capita a volte di imbattersi in forme di musica che, pur rimanendo in questi canoni , hanno dalla loro qualcosa di disturbante che va aldilà della violenza sonora tout court, usando come armi disarmonie, tensioni create da continui cambi umorali, attacchi improvvisi al normale ascoltare, portando la musica oltre le strutture di norma pur rimanendo violente e spostando su un altro livello il concetto di estremo.
Di questa categoria fa sicuramente parte il debutto di Rotem, polistrumentista portoghese in attività da un paio d’anni, al primo lavoro dopo un demo di tre brani dello scorso anno tutti inclusi nel nuovo Dehumanization.
La musica creata da Rotem è appunto un metal estremo che, partendo da una base death/black, deraglia dai sicuri binari di questi generi per scaraventarsi contro un muro di progressive moderno, dando pochi punti di riferimento all’ascoltatore, ora disarmonizzando, ora attaccando con furiose ritmiche thrash, per poi tornare ai generi più oscuri, continuando però a stupire con parti originalissime e destabilizzanti.
Un Devin Townsend del black metal è forse l’esempio più azzeccato per descrivere il musicista portoghese ed il suo modo di intendere il metal che, in questo lavoro, è estremizzato in modo unico e concettuale.
L’ordinario in questo lavoro non esiste, le vocals passano dallo scream al growl e le parti in clean hanno un che di evocativo, i brani cambiano ritmi e atmosfere in un nanosecondo e le chitarre sono perennemente al limite, lasciando alla sola e bellissima Procreation Of The Wicked (cover dei seminali Celtic Frost) la palma di song più ordinaria del lotto; il resto dell’album è un susseguirsi di note e atmosfere centrifugate, da dove escono prepotentemente brani pazzeschi come la title-track, Human Condition Critical, God Complex e New Age Of Sodom And Gomorra.
Coraggioso ed originale, Dehumanization con ripetuti ascolti e messa da parte la sorpresa cresce costantemente; di difficile ascolto ma molto affascinante, provatelo.

Tracklist:
1. Dehumanization
2. Human Condition Critical
3. Virtual Reality
4. Media Zombification
5. Hypocritical Politician
6. War Fucking War
7. The Pain
8. God Complex
9. New Age of Sodom and Gomorrah
10. Genesis 6:7
11. Procreation of the Wicked (Celtic Frost cover)
12. Behind the Mask
13. Creating Man

Line-up:
Rotem – Everything

ROTEM – Facebook

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