iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Sacrificio A Moloch Di Asa Larsson

Marsilio continua a cavalcare l’onda lunga del giallo svedese e pubblica Sacrificio a Moloch, quinto caso per il procuratore di Kiruna Rebecka Martinsson, scritto dalla pluripremiata Asa Larsson. Due dei cinque libri della serie, infatti, sono stati premiati dall’Accademia Svedese del Poliziesco.

Rebecka indaga per conto proprio sull’omicidio di Sol-Britt Uusitalo dopo essere stata rimpiazzata, per futili motivi, dal rude e stupido Carl von Post. Quello di Sol-Britt non è il solo caso di omicidio che ha colpito la famiglia: strani incidenti hanno causato la morte di numerosi parenti della vittima.
Inizia tutto nel 1914, quando una maestra elementare giunge a Kurravaara con una valigia carica di libri e di speranze: è la nonna di Sol-Britt. Asa Larsson svela a poco a poco lo svolgimento di quest’altra storia, fondamentale per capire il movente dei futuri omicidi.

Il libro è ben scritto, i personaggi sono molto umani e i loro dialoghi efficaci; Sacrificio a Moloch non convince però fino in fondo.
Asa Larsson sembra più a suo agio nel modellare i propri personaggi, nel mostrarne i limiti e i pregi, nel fare emergere i rapporti di simpatia/antipatia che caratterizzano la loro quotidianità, piuttosto che nel costruire un intrigo che appassioni veramente il lettore. Il libro scorre piano, quasi in silenzio, annegato com’è in tutta quella neve, sino a sfociare in una scoppiettante risoluzione. La parte più convincente, comunque, è quella che riguarda la storia della maestra, nella Kurravaara del 1914.
Questo significa qualcosa. Significa che per scrivere un bel libro non è sempre necessario un caso da risolvere.
Per questo il libro non convince, perché non eccelle in quello per cui evidentemente è stato scritto. Sacrificio a Moloch ha i ritmi e le pause di un romanzo psicologico, la trama di un giallo: non è un difetto, anzi, ma le due componenti non riescono a fondersi adeguatamente.
Ricordo comunque che questo libro si colloca all’interno di un ciclo di romanzi, per cui ogni episodio deve essere considerato in una prospettiva più ampia. La sensibilità nordica, inoltre, è molto diversa dalla nostra; siamo proprio sicuri che il lettore medio la possa comprendere così facilmente? Il successo del giallo svedese pare già una risposta. Io sarei un po’ più cauto.
Ah, e troppi cani.

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)