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Recensione : Sailing To Nowhere – To The Unknown

Il veliero raffigurato nella bellissima copertina porta con sè una tempesta di suoni power/hard rock dal taglio epico sinfonico, che travolgeranno i true defenders come onde di burrasca in un'oscura notte di fine estate.

Il veliero raffigurato nella bellissima copertina porta con sè una tempesta di suoni power/hard rock dal taglio epico sinfonico, che travolgeranno i true defenders come onde di burrasca in un’oscura notte di fine estate.

Ancora una volta la Bakerteam ci ha visto giusto e ha pescato dall’underground metal della capitale, questo gruppo dalle potenzialità di una fregata militare in assetto di guerra, licenziando il loro bellissimo esordio dal titolo To The Unknown.
Durezza metallica, eleganza e gusto raffinato per le melodie, ritmiche power e potenza hard rock, un enorme lavoro tastieristico, uso delle voci(maschile e femminile) perfetto e tante belle canzoni, è quello che mettono sul piatto i Sailing To Nowhere, per questo piccolo gioiello di musica squisitamente metallica.
Vi basta? No?
Beh, allora sappiate che su To The unknown, lo spiegamento di forze metalliche è da top album: Prodotto da Matteo Gabbianelli (Kutso) e Marco Cinghio Mastrobuono dei temibili House Of Penance, l’album si impreziosisce di una manciata di ospiti provenienti dalla scena dello stivale da urlo come  Terence Holler degli Eldritch, Leonardo Porcheddu (Kuprij e Macaluso), David Folchitto( Stormlord) e l’ex Belladonna Valentina de Iuliis.
Tanto ben di Dio non è stato sprecato, ed il debutto del gruppo romano risulta un gran bel lavoro, che alterna con sagacia e buone idee, power epico e drammatico   hard rock, il tutto legato dalla bellissima parte sinfonica, veramente sopra le righe e come detto dal gusto raffinato.
Le due voci si alternano o all’unisono interpretano al meglio questi nove brani, epica e dal taglio battagliero quella di Marco Palazzi, severa e armoniosa la seconda, ad opera di Veronica Bultrini, una cantante coi fiocchi, senza finire nel solito calderone delle vocalist dal taglio operistico care non solo al symphonic gothic.
La nave continua il suo intrepido viaggio, persa nell’oscuro oceano di suoni e atmosfere cangianti, le cavalcate power, lasciano spazio ad ariose parti dove le ritmiche frenano e le chitarre( Andrea Lanzillo) esplorano le coste dell’hard rock in compagnia dei tasti d’avorio della bravissima Valentina de Iuliis, assecondati da una sezione ritmica sul pezzo ( Carlo Cruciani al basso e Giovanni Noè alle pelli).
Un album del genere ha nel songwriting il suo punto di forza, i brani si alternano tra power ballad, songs trascinate dai forti venti del nord, che esplodono in sfuriate metalliche, ed altri che, strutturate su originali e geniali suoni tastieristici, si impreziosiscono di un taglio neoclassico che si riscontra più nell’eleganza compositiva, che nel suono tout court.
To The Unknown va assolutamente ascoltato nella sua interezza, ma se proprio volete dei nomi, direi senz’altro l’opener No dreams in my night, la bellissima Fallen Angel seguita da Lovers on planet earth e Sailing To Nowhere(la song), senza dimenticare la cover posta in chiusura di Left outside alone della singer Anastacia, tutt’altro che facile da interpretare, aldilà dei gusti musicali di ognuno di voi, e qui resa nel migliore dei modi da parte del gruppo.
Band da seguire e album da non perdere per nessun motivo, To The Unknown premia gli sforzi del gruppo e dell’etichetta, complimenti.

Tracklist:
1.No dreams in my night
2.Big fire
3.Fallen angel
4.Lovers on planet earth
5.You won’t dare
6.Strange dimension
7.Sailing to nowhere
8.Sweet rain
9.Left outside alone (Anastacia cover)

Line-up:
Marco Palazzi: vocals
Veronica Bultrini: vocals
Andrea Lanzillo: guitar
Valentina De Iuliis: keyboards
Carlo Cruciani: bass
Giovanni Noé: drums

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