2256 ciclisti morti negli ultimi 10 anni in Italia. Una guerra nettamente persa dal popolo dei ciclisti, considerati come cittadini di serie c o interregionale se preferite. Questo libro é la storia del movimento #salvaiciclisti, nato sulla rete dalla necessità di fermare questa mattanza, attirando l’attenzione sui provvedimenti da adottare.
In Italia il ciclista viene considerato come un fastidio, un granello di sabbia nell’ingranaggio della Grande Macchina, colei che adoriamo e santifichiamo ogni giorno. Il problema é semplice: in Italia mancano le piste ciclabili, ovvero l’ossigeno vitale per i ciclisti.
In Olanda, patria dei ciclisti per eccellenza, la decisione di approntare molti chilometri di piste fu presa per tre motivi: il tragico numero di morti sulle strade (soprattutto bambini) dovuti al congestionamento del traffico, il prezzo del carburante alle stelle, il minor costo delle bici. Sembra la situazione italiana odierna, ma é la descrizione di quella olandese di 40 anni fa. In Olanda hanno ovviato costruendo chilometri su chilometri di piste ciclabili e incentivando, anche economicamente, l’uso della bicicletta come alternativa conveniente ed ecologica alla macchina.
Il movimento #salvaciclisti, come viene spiegato nel libro, nasce sia dalle istanze delle associazioni di ciclisti che dalla campagna del quotidiano inglese The Guardian, che dopo aver visto la morte in bici di una sua giornalista ha cominciato un’operazione a tappeto. Questa iniziativa inglese ha riscosso un grande successo ed ha ottenuto dei risultati, soprattutto sulle misure per i camion e sull’ aumento delle piste ciclabili. In Italia, grazie al movimento #salvaciclisti, c’é stata inizialmente un’ottima risposta dei media, poi si é affievolito il tutto. Come si può leggere in queste pagine, manca una programmazione politica di sostegno ai ciclisti. Recentemente sono stato sulla più bella pista ciclabile ligure, quella che da San Lorenzo conduce oltre Sanremo: doppia carreggiata, punti di richiesta soccorso, affitto bici, e soprattutto un sacco di turisti, testimonianza che la bici premia anche in termini di ricaduta economica per gli operatori turistici. Questo libro é imprescindibile per tutti gli appassionati di bici, contiene anche bellissime storie da provenienti da tutta Europa ed è anche ricco di proposte. La bici, in queste brutte congiunture economiche, potrebbe essere il mezzo adatto per tutti, per spostarsi risparmiando e non inquinando; quindi i nostri governanti dovrebbero tenerne conto se veramente avessero a cuore i loro elettori, ma se ne scordano quasi sempre. Però i “biciclettari” sono tanti, e al prossimo voto potrebbero decidere qualcosa…
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