E’ sempre piacevole scoprire nuove band in grado di solleticare il palato degli appassionati con proposte varie e soprattutto dal grande impatto emotivo, anche se i musicisti che vi partecipano hanno in realtà maturato già notevole esperienza nei rispettivi gruppi di origine.
Questo è il caso dei Sarlic Bliss, al debutto con questo bellissimo full length intitolato Brægn Hæft, i quali annoverano alcuni nomi piuttosto conosciuti nella scena tedesca come il tastierista e bassista Daniel Fischer (Midnattsol) e il vocalist Jochen Turn (Bann); le note di presentazione parlano di un sound “cupo, brutale e struggente allo stesso tempo” e per una volta quanto enunciato corrisponde perfettamente ai contenuti proposti.
Infatti, i Sarlic Bliss esplicitano immediatamente la loro vena poetica, epica ed evocativa con lo splendido brano d’apertura Darkest Desire, uscito in precedenza anche come singolo e la cui bontà ha focalizzato una certa attenzione sulla band ancor prima dell’uscita dell’album; l’interpretazione vocale di Turn è molto varia e soprattutto ricca di una spontaneità capace di creare un’immediata connessione con l’ascoltatore.
Brægn Hæft si risolve in poco più di quarantacinque minuti distribuiti lungo sei brani dalle tonalità oscure ma allo stesso tempo contraddistinti da ariose aperture atmosferiche e dolenti passaggi di chitarra solista; il filo conduttore dell’album è un velo di malinconia che non viene dissipato neppure nei frangenti in cui la band si concede accelerazioni ritmiche o partiture più pesanti, anche se forse il brano meno coinvolgente, The Truth Within, è proprio quello più robusto e dall’andamento sostanzialmente lineare.
Gothic e death doom con una spruzzata di black atmosferico non sono sinonimo di una ricetta innovativa, almeno se si prendono in considerazione i singoli ingredienti, ma se fatti confluire in un songwriting brillante e ispirato il piatto si fa quanto mai gustoso. I Sarlic Bliss chiudono l’album nel migliore di modi con una canzone come Departed Grace, resa ancor più attrattiva grazie al contributo della preziosa voce di Gogo Melone (Aeonian Sorrow); Brægn Hæft è davvero un’opera di pregio in grado di attrarre anche chi non ascolta abitualmente i sottogeneri del metal dalle suggestioni più oscure e tetre.