Questo romanzo è uno scritto inedito di Scerbanenco, il sesto romanzo della serie di Arthur Jelling, l’archivista della polizia di Boston che diventa ispettore.
Fino ad ora erano stati pubblicati cinque romanzi di questa serie, che è la seconda serie di Scerbananco; la prima è quella di Duca Lamberti, più poliziottesca e madre del noir italiano. Scerbananeco, emigrato dalla nativa Kiev molto presto giunge in Italia e in meno di trent’anni scrive un numero incredibile di racconti e romanzi, che spaziano dal romanzo rosa, al giallo, alla fantascienza tout court.
Giorgio è uno scrittore onnivoro, scrive in un ottimo italiano, ed è lo scrittore che scava sotto la superficie del miracolo italiano, è il cantore del disagio e dello squallore di certe vite sbagliate, del dolore e della sconfitta di piccole figure che rimangono sullo sfondo del boom economico, in un’Italia che evolvendosi perde buona parte della sua identità. Scerbanenco dà una profondità così complessa ai suoi personaggi, che essi stessi diventano uan prospettiva attraverso la quale il lettore può farsi un’idea sugli avvenimenti e sugli sviluppi di quest’ultimi.
Arthur Jelling è un personaggio estremamente umano e nobile, che complica casi già decisi, poiché decide di asocltare le grida che scaturiscono dall’anima di persone già condannate per qualcosa che non hanno commesso. Quindi Jelling scava, gratta la comoda superficie del risultato preconfezionato ed arriva alla soluzione, molto spiacevole nella maggior parte dei casi. Questo romanzo ritrovato è un quadro impressionista di situazioni anomale, di alienazione dovuta ad un vita passata a guardare le stelle, e a causa di ciò perdere la propria personalità. Nell’opera di Scerbanenco questo romanzo a mio avviso dovrebbe occupare un posto di grande importanza, essendo un saggio ammirevole delle grandissime capacità che aveva l’italo – ucraino. Purtroppo di Scerbanenco si parla poco, forse perchè lo stesso autore era un tipo molto taciturno, ed è morto molto tempo fà nel 1969, ma è il più grande giallista italiano di tutti i tempi.
Vi è una tale umanità, una tale forza nei suoi romanzi, in poche parole c’è la vita nuda e cruda, raccontata con un’eleganza ed una pietas ineguagliabili.
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