Debutto discografico in cassetta e digitale per gli Septic State dal titolo “Life of hate” per la meravigliosa etichetta romana Extreme Chaos Records, una delle cose migliori dell’underground metal e non solo italiano.
Il gruppo è formato da due persone sole, in pratica due eserciti da una persona sola che menano per tutta la durata del disco. Alla chitarre, basso e batteria troviamo Soul Devourer aka Manuel, uno dei diabolus ex machina della Extreme Chaos Records e che abbiamo già sentito intento alla devastazione sonora con Intolerant e Blood Artillery, e alla voce una vecchia conoscenza ovvero Grimorio già nei mitici Comrades, gruppo grindcore romano degli anni novanta che fuse grindcore, mentalità straight edge e qualcosa del death metal più oltranzista ed uscivano sulla SOA Records di Paolo Petralia.
Torniamo però ai giorni nostri con questo debutto dei Septic State, ed è un’opera prima assai notevole. Il duo propone un death metal vecchia scuola fatto alla perfezione, marcio, cattivo, veloce, cavernoso e con riffs devastanti, insomma l’arsenale classico al completo di chi ama il death e lo vive davvero.
Il disco è un autentico tesoro dalla prima all’ultima traccia, otto mazzate sonore mixate e masterizzate in perfetto stile da Atihuman War Machine. I Septic State sono quei rari gruppi che propongono un death metal vecchia scuola corrosivo, pesante quando deve esserlo e veloce in altri momenti, ma sempre tagliente e con uno peso specifico considerevole. Chi ama il death metal classico e underground, mai sovraprodotto ma nemmeno lofi, qui proverà la gioia più totale per tutta la durata del disco, come quando partono quegli assoli che alla fine annunciano ancora maggiore devastazione e zero prigionieri. Soul Devourer vola radente con i suoi strumenti, mentre Grimorio grida senza pausa, con una classe che viene da chi il metal lo ha vissuto e fatto da diverse angolazioni e stati d’animo.
Il death metal è un genere che possiede tantissime declinazioni diverse, e ve ne sono per ogni gusto, epoca e tendenza, ma tantissimi amanti del genere vi confesseranno che dischi come questo sono le cose più belle che si possano sentire, e ascoltandolo dall’inizio alla fine si gode fortissimo con quel nero piacere che ci ha contagiato fin da piccoli.
Ennesimo progetto riuscitissimo e fedele a nessuna linea della Extreme Chaos Records, perché il chaos è vita, e suono.