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Recensione : Setting Sun – Be Here When You Get There

Gary Levitt e i suoi Setting Sun (di cui lui è l'unico membro fisso), pubblicano per Young Love Records il loro quinto album Be Here When You Get There. Il lavoro, caratterizzato da fresche e solari melodie pop/folk, si compone di dieci accattivanti brani.

Got It Made e il suo muoversi accogliente e gentile apre il disco con un piacevole sovrapporsi di voce maschile e femminile, lasciando che a seguire siano il caldo e ritmato accarezzare di Down e il molle ondeggiare di Hard To Say.
Week Long Nights, incalzante e appassionata, scivola rapida travolgendo con il suo spirito, mentre Selfish Love, più rilassata e distesa, tra chitarre acustiche, lievi archi e colpi di batteria, passa la palla al corposo svilupparsi di Leave A Light On e al pacato sfiorare di Seasons. Dream Next Door, infine, tra voce lontana, chitarra in primo piano e un violino a delineare l’orizzonte, cede il testimone al festante e spensierato svolgersi di Idiot e alle lievi venature psichedeliche/disorientanti della conclusiva Singularity.

Il nuovo lavoro proposto dai Setting Sun di Gary Levitt è un qualcosa di molto rilassante e accogliente. I dieci brani presentati, piacevoli nei momenti più elettrici e assolutamente affascinanti quando acustici e riflessivi, tengono compagnia senza mai dar modo all’attenzione di svanire. Un lavoro delicato ed emotivo che vi lascerà di buon umore.

Tracklist:
01. Got It Made
02. Down
03. Hard To Say
04. Week Long Nights
05. Selfish Love
06. Leave A Light On
07. Seasons
08. Dream Next Door
09. Idiot
10. Singularity

Line-up:
Gary Levitt

SETTING SUN – Facebook

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