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Recensione : Shakra – High Noon

Lasciate l'inutile ed assurda ricerca dell'originalità a tutti i costi, qui siamo nel mondo dell'hard rock e basta avere talento per creare un gran lavoro, e la band svizzera ne ha da vendere.

Chi è abituato a leggere i miei deliri su iyezine riguardanti il metal estremo, non sa quanto il mio cuore batta per l’hard rock, che sia quello stradaiolo proveniente dal nuovo continente o quello classico o denominato da molti addetti ai lavori più quotati del sottoscritto, hard & heavy, e che, nel centro Europa ha dati i natali alle mie band preferite.

E’ chiaro che gli anni a cavallo tra il periodo settantiano ed i rimpianti anni ottanta sono ormai passati da un pezzo, ma lo spirito del rock arcigno non ha perso la sua foga e la sua voglia di far male a suon di rock’n’roll ipervitaminizzato da sei corde di stampo heavy, ed è così che vive e si rigenera per mezzo di artisti e band in ogni parte del mondo.
Suoni classici, magari per vecchi rocker attempati diranno in molti, ma irresistibili per chi ha vissuto decenni in compagnia delle note elettrizzate di una chitarra, in qualche cantina nascosta alle mode ed al music biz.
Centro Europa, la culla dell’hard rock nel vecchio continente, madre che nel suo nido ha nutrito gruppi che sono entrati di diritto nella storia del rock, continua a regalare band e opere che in questi anni di suoni modernisti hanno portato l’hard rock nel nuovo millennio, grazie anche a realtà provenienti da paesi all’apparenza fuori dal circuito musicale che conta ma importantissimi nello sviluppo della nostra musica preferita, come la Svizzera.
Con una carriera all’ombra dei Gotthard, gli Shakra possono vantare una discografia di tutto rispetto che dal 1998 si è sviluppata su dieci lavori sulla lunga distanza compreso questo ultimo e bellissimo High Noon, album che vede il ritorno dietro al microfono dello storico vocalist Mark Fox.
High Noon chiarisce una volta per tutte il valore del gruppo di Berna, per molti considerato un outsider ma che nulla ha da invidiare ai più famosi connazionali, band con la quale i paragoni sono inevitabili.
Le vocals ruvide ma dall’appeal elevatissimo di Fox, non lontane dal compianto Steve Lee, ed un songwriting esplosivo fanno di questa nuova prova un album di hard rock classico sopra le righe, le sei corde conducono la danza tra ritmiche grintose, tenendo sempre tra le briglie del sound un gustoso mood Aor che si traduce in irresistibili melodie, e High Noon coinvolge con un lotto di brani piacevoli e trascinanti tra tradizione hard & heavy (Scorpions), riff di grondante rock colmo di groove e refrain melodici.
La band piazza il primo hit con il singolo Hello, ma l’hard rock degli Shakra trova il suo massimo sfogo nelle tirate Into Your Heart, Is It Real e The Storm, mentre la super ballatona Life’s What You Need stempera il mood hard & heavy di questo lavoro.
Chitarre che si incendiano, qualche passaggio dove lo spirito dell’hard blues settantiano fa capolino e tanto groove sono le maggiori virtù di un altro notevole lavoro targato Shakra; lasciate l’inutile ed assurda ricerca dell’originalità a tutti i costi, qui siamo nel mondo dell’hard rock e basta avere talento per creare un gran lavoro, e la band svizzera ne ha da vendere.

TRACKLIST
01. Hello
02. High Noon
03. Into Your Heart
04. Around The World
05. Eye To Eye
06. Is It Real
07. Life’s What You Need
08. The Storm
09. Raise Your Hands
10. Stand Tall
11. Watch Me Burn
12. Wild And Hungry

LINE-UP
Mark Fox – Vocals
Thom Blunier – Guitars
Thomas Muster – Guitars
Dominik Pfister – bass
Roger Tanner – Drums

SHAKRA – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=vO2uG8ZFzHs

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