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Recensione : Silent Carnival – Silent Carnival

Non concedendosi alcuna sbavatura e unendo le radici folk/blues con quelle slow core, si rivela fin da subito molto intrigante e coinvolgente

Nascosto dietro al nome Silent Carnival, Marco Giambrone, già parte dei Marlowe e chitarrista nel primo disco di Nazarin, debutta in veste solista con i nove brani (e una bonus track) di questo omonimo album (pubblicato da Viceversa Records e Old Bicycle Records). Il lavoro, incentrato su un suono scuro, lento e angosciato, mescola con sapienza folk, blues e slow core.

Il sottile aprirsi di A Process, tra leggere manipolazioni del suono, cantato polveroso e cupe percussioni in lontananza, apre ai colpi di tamburo, accompagnati da storte note di chitarra ed echi senza fine, di Carrying The Fire, mentre lo scandire ripetitivo di Existence, consuma l’animo con il suo crescere pieno di angoscia.
It’s Not Real, pur rimanendo sul lato oscuro delle cose, ci riporta su dimensioni più pacate e distese, introducendo il sound più voluminoso (ma, a tratti, quasi solare) di Crying Dance e il cadenzato trascinarsi di chitarra e batteria della tetra e narcolettica Failure.
Gare Du Nord, invece, tra deserti di ghiaccio nero e una chitarra ad illuminare nella seconda metà, lascia che a proseguire siano la spettrale Floating Point e lo svilupparsi avvolgente e affascinante di Restless Love.
La bonus track June, infine, con i suoi otto minuti di durata, chiude l’album con i suoi sottili drones, le note di violoncello e le malinconiche melodie di chitarra e voce.

Marco Giambrone, grazie anche al supporto dei molti musicisti che hanno partecipato alle registrazioni (Alfonso De Marco, Caterina Fede, John Eichenseer, Gianni Gebbia, Andrea Serrapiglio, Salvo Ladduca, Giuseppe Cordaro, Luca Sciarratta, Carlo Natoli), dà alle stampe un disco delicato, scuro e pieno di fascino. Il suo Silent Carnival, infatti, non concedendosi alcuna sbavatura e unendo le radici folk/blues con quelle slow core, si rivela fin da subito molto intrigante e coinvolgente. Un ottimo debutto e un musicista dal grande potenziale.

Tracklist:
01. A Process
02. Carrying The Fire
03. Existence
04. It’s Not Real
05. Crying Dance
06. Failure
07. Gare Du Nord
08. Floating Point
09. Restless Love
10. June

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