Son Palenque nella storia della musica afrocolombiana sono sicuramente il gruppo più importante degli ultimi trent’anni.
La Colombia è una nazione molto particolare, poiché oltre agli indigeni, vi sono presenti in gran numero i discendenti degli schiavi africani, il chje ha provocato una commistione fra suoni latini e suoni africani che in questa parte del Sudamerica hanno raggiunto una particolare sintesi.
Come in tanti altri paesi del continente la musica migliore viene dalle campagne, come nel caso di questo gruppo. I membri dei Son Palenque sono nati in campagna, e delle comunità rurali hanno mantenuto ritmi e voglia di far feste nei picò, assemblee musicali di strada molto simili alle serate di dancehall giamaicane negli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
Musica, alcool e movimento fino all’alba, il tutto mosso da masse popolari. E proprio dai picò è nato il suono dei Son Palenque, in quali hanno inciso i primi dischi mossi dal desiderio di mettere su vinile il ritmo e la gioia delle feste popolari.
Quindi, partiti dai sobborghi di Cartagena, i Son Palenque conquistano la Colombia con la loro champeta, un genere musicale prettamente colombiano che fonde danza latina con forti influenze africane.
Come si può sentire da questo disco la mezcla dei Son Palenque è davvero varia, con l’Africa che spinge molto forte. Un suono come questo non è facilmente rintracciabile ad altre latitudini.
Ma come enunciato nel titolo del disco, il merito più grande dei Son Palenque è stato quello di modernizzare la champeta, portando ad un altro livello la musica popolare colombiana.
I nostri hanno fuso la musica palenquera, la chalupa, il bullerengue, il lumlalù con la strumentazione moderna, tenendo sempre ben presente l’Africa e i suoi ritmi. Il risultato è stato un gran successo negli anni ottanta durato fino alla metà dei novanta, quando i gusti del pubblico si sono spostati verso una musica più digitale.
I Son Palenque non hanno lasciato la presa, e dopo un periodo di offuscamento sono tornati in pista nel 1999 e poi nel 2012, e tuttora sono attivi.
Questo disco è la migliore testimonianza di una musica che viene da lontano, e che muta nel suo divenire, tenendosi sempre aggrappata al cuore e agli umori del popolo. Un lavoro davvero interessante e con un ritmo che viene dalla commistione e non dalla segregazione.
Tracklist:
1 Cumbia Africana
2 Unye Unye
3 Tungalala (el Sapo)
4 Chande
5 Dame Un Trago
6 Chofao Apele
7 Atina Tina
8 El Tigre
9 Arriba Arriba
10 Azuca Y Limo
11 Palengue Palengue
12 Adios Batata
13 Pabete
14 Achinagua
15 Larepa’ Sa
16 El Tilitata
17 El Mojan
18 Alocus
19 La Zorrononona
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