Io invidio tantissimo un tizio che si chiama Jeff, un tizio residente nello stato dell’Indiana negli Stati Uniti (più precisamente ad Hammond) perché ha avuto l’adolescenza che io non ho avuto.
Non che io possa lamentarmi: una vita normale, casa-scuola-negozio di dischi, ma mi mancava il poter modellare con mio criterio il punk rock che tanto amavo (e tutt’ora amo) insieme ad altre persone; lui invece:
“Ho iniziato a suonare un po’ di Punk col mio amico di vecchia data Kenny, nel suo garage, durante il 2009. Facevamo delle cover dei Misfits, però più lente e noiose. Il fratello di Kenny, Jeremy, era in classe con me a scuola ed è stato proprio lui a presentarci.
Passavamo giornate intere, solo noi tre, sullo skate. Una cosa che ci tengo a sottolineare: un sentito ringraziamento a “Tony Hawks Pro Skater” per avermi introdotto al punk rock quand’ero davvero molto giovane”
Io primi approcci col punk rock, li ho avuti su videomusic: il video di “do re mi so far so good” dei Carter USM e quello di Anarchy in the UK dei Sex Pistols. Non credo ci sia molta differenza, in fin dei conti
“Poi, un paio di anni dopo, io e Kenny abbiamo messo in piedi i Public Assault; io suonavo la batteria, Kenny cantava e il nostro amico Toskia suonava il basso. Il primo concerto è stato alla Void Haus ad Hammond (Indiana, USA, luogo da dove proviene anche il nostro Jeff) insieme a Pukeoid, The Outs e Voice of Reason; quel primo concerto, il fatto di suonare con gente con la quale non condividevo solo la musica ma anche una grande amicizia, mi fece capire che quello era il mio posto, l’ambiente in cui volevo stare.”
Il Punk, il DIY, concerti tirati su per passione. Cristo, che invidia… io andavo ai concertini punk rock al Macchia Nera a Pisa, al CPA, l’Indiano e l’ex Emerson a Firenze, al Gozzilla a Livorno, ma eravamo pochi al periodo e io ero l’unico a voler concretizzare la passione per il punk in un gruppo, cioè voler dare un senso compiuto al tutto impedendo che scivolasse nella semplice fruizione; in parole povere: non avevo il mio Kenny (o forse lo dovevo ancora incontrare…)
Passano i mesi, i Public Assault registrano una demo e condividono il palco con gente del calibro di Blotter, Glue, Breakout, GAG, Failed Mutation, Sin Motivo, The Repos, Big Zit, Ooze, The Flex, Pure Disgust (per molti questi nomi vogliono dire poco, ma negli USA son veri e propri capi saldi nel genere del Punk/hardcore).
I Public Assault si sciolgono ma Kenny e Jeff continuano a mettere su formazioni punk hardcore: ZAP, State of Distress, tutte esperienze che durano poco ma che rafforzano convinzioni, contribuiscono a far maturare capacità di scrittura e, soprattutto, irrobustiscono un’amicizia!
Attualmente i due sono nei Counter Culture, con una demo registrata da Mark dei Liquids, e hanno in previsione un EP su Open Palms records che verrà distribuito solo in Australia; Jeff è molto contento di questo ma, in onestà, non ha capito come mai in Australia si e nel resto del mondo no (mi accodo nella non comprensione della logica che sta dietro a questa mossa)
Nel Marzo del 2020, come tutti sappiamo, scoppia la ben nota pandemia che tutt’ora ci attanaglia; per i gruppi DIY è chiaramente un problema: niente prove, niente concerti, niente aggregazione (la vera linfa che alimenta l’intera giostra), niente comunicazione (se non via digitale, ma a che scopo? Se non c’è possibilità di organizzare, autoprodurre, creare dove non c’è nulla, a che scopo si comunica?) e Jeff, come tutti noi, si trova confinato tra le mura domestiche.
Niente paura: la comunità punk ha dimostrato una maturità ed una capacità di reazione senza eguali: sorgono come funghi progetti solisti registrati tra il bagno e il tinello, ci si accorda per compilation il cui ricavato viene versato nelle casse di chi, in periodo Pandemico, si dedica alla cura e alla prevenzione per senza tetto e persone in stato di indigenza: quando il gioco si fa duro i libertari giocano e dimostrano che, come sempre, tutto quello che si fonda su dei principi e degli ideali, non si arresta né si arrende.
Jeff è un punk e, in quanto tale, non si abbatte e da vita a Zhoop, One man band hardcore
“Disponi solo di una persona, te stesso, e devi fare tutto da solo: niente scuse e niente tempo da buttar via”
Il punk come scopo in un periodo dove l’inedia, spacciata per una certa resilienza (parola che riempie la bocca di molti ma che risiede nel cervello di pochi), regna sovrana. I principi, le idee, la musica come reazione violenta di fronte ad un vuoto quotidiano portato all’estremo.
“Io compongo, io suono, io registro, disegno le mie copertine, mixo, faccio il master da solo e gestisco le uscite di Zhoop in completa solitudine e totale indipendenza, perché questo è quello che ho imparato dal DIY e che è il suo fulcro fondante: una manciata di veri CREDENTI che vogliono mandare avanti la musica che amano, sempre rispettando e rimanendo coscienti della situazione e delle persone che ci circondano!!!”
D
Dia fronte a queste parole, che sono il motivo per cui mi sono convinto a inserire Zhoop in Sottoscala Pandemico, mi sciolgo sempre: oltre che dare un senso alla vita di Jeff, danno un senso anche alla mia e a quella di molti altri. Sentirlo dire da un ragazzo che sta a migliaia di km da dove vivi e lavori sconfigge ogni forma solitudine, non permette di sentirsi isolati nelle proprie convinzioni: Solidarietà, responsabilità e creatività. In una parola sola: DIY (vabbè, è più un acronimo tecnicamente ma non mi pare il caso di fare i puntigliosi). Meraviglioso.
Q
Quindi questo non è un articolo su un’etichetta, non è un articolo su di un singolo gruppo, non è un articolo su una singola persona; questo è un articolo sullo spirito che alimenta un genere ed un genere che alimenta delle convinzioni e delle convinzioni che, possa sembrare questa affermazione lapidaria o meno, rendono il mondo un posto migliore. Piccole realtà che da decenni tirano avanti alla bene e meglio, infiammate da degli ideali che oramai paiono essere immortali. Zhoop è uno di questi, e l’ho scoperto in questi mesi difficili, con la sua musica mi ha aiutato ad andare avanti, ha fatto da colonna sonora alle mie piccole conquiste quotidiane, mi ha fornito consolazione di fronte alle sconfitte (purtroppo molte…).
Mi pareva giusto, prima o poi, raccontare una storia così perché rappresenta un po’ i mattoni su cui, da una piccola rubrica come Sottoscala Pandemico fino a grandi esperienze come Dischord, SST e Alternative Tentacles, si fonda uno dei più grandi circuiti musicali di sempre: il Punk!
“La vita può essere stressante e faticosa, ti mette in ginocchio costringendoti, ogni volta, a rialzarti con le tue sole forze. Le lotte quotidiane entro le quali, io e chi mi circonda, siamo costretti sono tutto quello che genera i miei testi. Suonare la chitarra e la batteria mi regala un piccolo momento felice dove posso scordarmi degli enormi disastri in cui la nostra società sta affogando negli ultimi tempi: può essere una grossa valvola di sfogo la semplice possibilità di afferrare una chitarra dopo una giornata di lavoro e provare a mettere nero su bianco quello che provi, che senti e di cui prendi nota.
Tutto questo mi ha convinto a scrivere e registrare musica”
Perfetto,
Non una parola di più
Non una parola di meno
Solo musica:
DEMO TAPE (Maggio 2021)
L’unione di due demo (la prima, omonima, del Gennaio 2021 e la seconda, giustamente chiamata DEMO 2, sempre del Maggio dello stesso anno). L’inizio dell’avventura di Zhoop suona come dei vecchi sette pollici abbandonati su scaffali polverosi da un collezionista distratto. L’eco di formazioni americane non andate oltre la singola uscita risuona poderosa tra queste tracce, quasi un grido di vendetta, la rivendicazione, più che giustificata, di sedere al tavolo di chi, invece, è oggi tutt’ora venerato e ricordato: Black Flag, Circle Jerks, Negative Approach sono solo parte di una storia che si fonda, oltre che su di loro, anche su altri nomi: C.I.A., Sick Pleasure, Code of Honor, Armed Citizens, Patriots, M.O.B., qui la loro influenza è preponderante e si ritaglia il posto che, di diritto, deve poter occupare: un Hardcore Punk dritto al punto e senza troppe seghe mentali: strofa, ritornello e nichilismo sonoro. Una prima prova già da applausi.
DEVIL’S CHILD (Giugno 2021)
Qui Zhoop spicca il volo: sembra quasi di sentire gli effetti di una strana e insospettabilmente felice convivenza: i Sonics che rifanno i pezzi dei Conflict e viceversa; un’unione sacrilega che, come tutte le unioni sacrileghe, fa gridare al miracolo.
ON SALE (Giugno 2021)
L’ep più antemico del nostro; pur rimanendo ancorato alla recente conquista di un garage/anarcho punk piuttosto divertente, qui dimostra di saper scrivere pezzi che si fissano nella mente senza più lasciare la presa; una presa dolce ma che, per furia di esecuzione e rabbia espressiva, sa essere letale.
CATACLYSMIC MELTDOWN(Luglio 2021)
Il più paranoico tra tutti: frasi, se non quando singole parole, ripetute fino all’esasperazione su una singola canzone. Il disco che pare più influenzato dalla pandemia, dal confinamento e dalla paranoia. In culo alla resilienza. Un’ottima cartolina, divisa in quattro episodi, su di un periodo che tutti vorremmo dimenticare ma che, giustamente, Zhoop non vuol fare rimuovere dalle nostre memorie: noi non dobbiamo dimenticare per non ripetere (come fa lui per tutto l’EP)
THE REVENGE OF ZHOOP (Luglio 2021)
Si torna, dopo la parentesi ossessivo/compulsiva di Cataclysmic, al Garage Crust con una consapevolezza ancora più matura e smaliziata. Sempre 4 episodi felicissimi, dove l’attitudine antemica di On Sale viene sostituita con pregevoli trovate nell’arrangiamento. Zhoop è sempre più Zhoop di quanto fosse Zhoop in precedenza.
TRUE ROMANCE (Luglio 2021)
Jeff fonda, appositamente per Zhoop, una piccola tape label https://instagram.com/loopyscooptapes?utm_medium=copy_link e debutta con questo EP, ennesima conferma di uno stato di grazia invidiabile: sempre quattro pezzi ma sempre quattro grandi pezzi: oramai il suono Zhoop, nell’arco di pochi mesi, è distinguibile da tutti gli altri che potrebbero accostarvisi. Una certezza che, voglio davvero credere, ci darà ancora delle enormi soddisfazioni.
“Ci sono tre progetti ai quali sto lavorando, come Zhoop, che vedranno la luce nei prossimi mesi:
Il primo è l’ep su Open Palms; si chiamerà “Hellish Derivative” e sono eccitatissimo all’idea di averlo portato a termine (qui un assaggio: https://zhoop.bandcamp.com/track/silent-rejection )
Il secondo è uno split coi Big Bopper. Hanno un suono fantastico e anche loro sono iniziati come un progetto solista. Anche questo verrà pubblicato prossimamente su Open Palm.
Il terzo è un altro split, questa volta con i Foil; un gruppo D-beat che mi ricorda i Discharge con un suono più grintoso. Questo split vedrà la luce grazie a Dirtbag Distro Tapes.
Per il resto sto lavorando anche anche ad una collaborazione con degli amici australiani che sembra essere piuttosto stimolante e che, se andrà in porto, spero di poter condividere con tutti un giorno o l’altro!
In ultimo
Jeff ci tiene molto a ringraziare la Open Palm, perché sono delle persone molto gentili ed hanno individuato del potenziale in Zhoop, fornendogli costante supporto e dandogli la convinzione che altra gente apprezza la musica di sua creazione.
Ah, e poi ringrazia anche me e In Your Eyes Ezine per averlo contattato e aver espresso l’intenzione di scrivere un articolo su di lui sulla Zine
(Di rimando io non posso che ringraziare lui per primo, dato che un’esperienza come la sua è il carburante che alimenta piccoli spazi come Sottoscala Pandemico e gli forniscono una ragione ed una fonte d’ispirazione più che credibile per continuare ad esistere e raccontare)
Chiudiamo con una lista di gruppi ed etichette citate da me e Jeff durante tutto l’articolo:
Public Assault:
Pukeoid
Voice of Reason
Open Palm https://openpalmtapes.bandcamp.com/
Blotter:
Glue:
Breakout:
GAG:
Failed Mutation: https://failedmutation.bandcamp.com/
Sin Motivo:
The Repos:
Ooze:
The Flex: https://youtu.be/i0zu0v1-the
Pure Disgust:
C.I.A.
Sick Pleasure:
Code of Honor:
Armed Citizens:
Patriots:
M.O.B.