Nuovo lavoro in casa Soulline, band svizzera nata all’alba del nuovo millennio, giunta al quarto lavoro in studio: non più dei novellini dunque, ma una band dalla buona esperienza, anche se in questi quindici anni di attività non è mai riuscita a sfondare sul mercato.
Ci riprovano con oggi Welcome My Sun, album che porta con sé una novità non trascurabile, l’entrata in formazione del singer Ghebro, ottimo interprete del genere, aggressivo e corrosivo.
I Soulline per questo lavoro si è affidata alle cure degli Unisound Studios in Svezia e al talento del guru del death metal melodico Dan Swanö, ed il risultato non può che essere convincente.
Welcome My Sun, aiutato così da un ottimo lavoro in fase di produzione, deflagra per poco più di trenta minuti, consacrati allo scandinavian melodic death metal, aggiungendovi quel tocco di ritmiche core che fanno tanto cool di questi tempi, pur mantenendo la sua impronta scandinava ben salda.
Infatti l’album risulta un ottimo esempio del genere, le chitarre rifilano solos grondanti melodie, le ritmiche alternano la potenza ed il groove del core alle accelerate death, con il nuovo arrivato che rifila una prova più che convincente al microfono.
Niente che non sia già stato fatto da chi il genere lo ha portato alla ribalta (In Flames e Soilwork su tutti) ma l’ottima vena del gruppo e canzoni che spaccano riescono a far decollare il lavoro che, complice anche la durata ridotta, si lascia ascoltare dall’inizio alla fine, senza perdere un grammo in potenza e tensione.
Ora, che il metalcore cominci a tirare la cinghia è un fatto, ma questo buon compromesso tra la tradizione nord europea e il sound americano riesce ad entusiasmare, sopratutto se le band hanno dalla loro un songwriting ispirato, come nel caso dei Soulline e del loro nuovo lavoro, sound che in sede live spacca, regalando devastanti brani dove sfumature elettroniche arricchiscono la struttura dei brani, così da risultare pieni, grosse mazzate di metal estremo melodico.
Tra le songs che compongono il lavoro e che ripeto, va assolutamente ascoltato tutto d’un fiato, Anvils, Drunk, Right Here, Right Now hanno una marcia in più, per potenza e senso della melodia nel buon lavoro di chitarra, risultando toste ma allo stesso tempo facilmente memorizzabili.
L’ultima canzone è la riuscita cover di Anytime Anywhere dei conterranei e grandissimi hard rocker Gotthard del compianto Steve Lee, resa chiaramente molto più ruvida, senza perdere lo spirito della più famosa band elvetica.
In definitiva un album da ascoltare e far proprio senza indugi, specialmente se siete amanti del death metal melodico.
Tracklist:
1. Rise Up
2. Anvils
3. Wild Sneak
4. Drunk
5. Broken My Madness
6. Right Here Right Now
7. Welcome My Sun
8. No Exception
9. Anytime Anywhere
Line-up:
Lore – Guitar
Marco – Guitar
Ghebro – Vocals
Miles – Bass
Yuval – Drums