iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Spektr – Cypher

Gli Spektr si muovono costantemente sul sottile confine che separa la creatività e l’estro compositivo dalla sperimentazione fine a se stessa.

Gli Spektr sono l’ennesima stramba creatura partorita dalla feconda scena estrema transalpina: così come i connazionali e compagni di etichetta Decline Of The I, il duo parigino si cimenta in un black metal che definire fuori dagli schemi appare eufemistico.

Dopo un’intro rigorosamente rumoristica, Teratology mette in mostra quello che sarà il canovaccio dell’album: atmosfere malsane all’insegna di un black catramoso ma dai tratti affascinanti, con chitarre ronzanti come nella migliore tradizione, alternato a momenti di pura sperimentazione degna di un jazzista in procinto di deragliare mentalmente. The Singularity si presenta, per quanto possibile, più canonica, limitando le anomalie ai samples posti in apertura e al delirio ambient collocato nel finale.
Antimatter appare come una rivisitazione estremizzata dei Blut Aus Nord pre-777 mentre la lunghissima title-track si rivela un ulteriore compendio del modus operandi di kl.K. e Hth; la capacità di creare sonorità disturbanti ma ugualmente ammalianti si scontra, però, con diversi passaggi nei quali, la ricerca ossessiva dell’elemento innovativo, porta gli Spektr a muoversi costantemente sul sottile confine che separa la creatività e l’estro compositivo dalla sperimentazione fine a se stessa.
In effetti, la stessa suddivisione per brani finisce per essere in qualche poco significativa, dato che tutti gli episodi sono collegati tra di loro rendendo Cypher, in realtà, un corpo unico: un aspetto, questo, che rende ancor più intricata la fruizione dell’album.
Personalmente reputo questo lavoro apprezzabile per il coraggio mostrato dagli Spektr nel volersi spingere verso direzioni sicuramente già battute ma raggiungibili solo attraverso un percorso decisamente tortuoso; ciò che non condivido appieno, pur mantenendo un giudizio ampiamente positivo, è forse un certo squilibrio tra le parti “suonate” e quelle di stampo ambient-rumorista, che occupano un porzione fin troppo consistente dei tre quarti d’ora di durata complessiva.
Disco comunque consigliato a chi apprezza il black avanguardistico.

Tracklist :
1. Hermetism
2. Teratology
3. The Singularity
4. Solitude
5. Antimatter
6. Solve et coagula
7. Cypher
8. Decorporation

9. Le Vitriol du Philosophe

Line-up
kl.K. – Vocals, Drums, Samples, Programming
Hth – Vocals, Guitars, Bass, Samples, Programming

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP