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Splitter Records

Splitter Records, Segnaliamo l'esistenza di questa meravigliosa etichetta di Lipsia che sembra promettere chicche a rotazione continua.

Splitter Records

Splitter Records

Segnaliamo l’esistenza di questa meravigliosa etichetta di Lipsia che sembra promettere chicche a rotazione continua.

Tutte le produzioni escono su cassetta con tirature ultra limitate (siamo nell’ordine della decina!), è tempo di rimettere a nuovo le vecchie piastre cigolanti che avevate messo in cantina (a proposito ringrazio Maurizio di Imperia che ha appena resuscitato la mia) perché il piatto è ricco ed invitante !

Apre le danze Daniel con l’appellativo di Country Jeans, titolo “put your j. on” chitarra sguaiata,suonata alla Eddie Cochran, voce scazzata (se non addirittura proprio mugugnata come in “Ghost in my backyard”) aggiunta di tamburello e armonica qua e là, impianto ultra minimal,con pezzi di un minuto e poco più (quando si decide di buttarla sul progressivo) ma con risultati molto soddisfacenti … Mi ha fatto venire in mente DM Bob & the Deficits,che amavo alla follia (con Federico Porta sempre nel cuore!).

Ci aspettano ora “10 ill songs” by i.l.l.o. chitarrina pulita e voce cantilenante di ragazza,sprazzi di tastierine accompagnate da beat scarni/essenziali, sempre lo-fi, sempre minimali, sempre belle!
Coinvolta in un altra combo nominata “Onyon” che vi invito a cercare perché ugualmente trascinante negli intenti. Un po’ Lost sounds un po’ Raincoats, se permettete l’azzardo.

I Torx con un titolo ricercato come “s/t” attaccano con “brickhead” funk-punk (o semplicemente fun-punk?) marziale(talking heads più sgarrupati)che si concede un bello scrollone hc e collassa con un walzer stralunato, ottimo manifesto, tutto l’ascolto non delude mai (che vi devo dire,sto invecchiando male e mi piace davvero di tutto? Boh,io sono davvero preso e vi devo ancora parlare di un altro gruppo!). tutto il resto del lavoro è sempre all’altezza coi loro driving basses (badasses) e chitarre che contrappuntano singulti e strisciate quasi raga/psych. Bravo!

Dulcis in fundo i Lumb più strutturati e vari partono alla b52’s o rezillos e già al secondo pezzo attaccano con drum machine impazzita che sembrano i Brainiac con Paul Simonon al basso (!!!!). Madonna quanta roba, in “Benno” c’è il fantasma dei beat happening,”Uglio & Oilio” sfracassona quanto aggressiva, “Dead Sparrow” con quella dolcezza triste alla t.s.o.l. di “Change Today?”.

Lo so,citare gruppi per comparazione probabilmente risulta antipatico,mi aiuta a mettere ordine nella mia sconfinata confusione.

Sono consonanze da non prendere tanto alla lettera quanto forse più nello spirito.

Complimenti alla Splitter Records, abbiamo nuovi amici con cui giocare assieme.

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Marco Balestrino è una fucina di idee, lui vive, pensa e agisce sempre in base alle sue passioni; è un puro ed i Klasse Kriminale sono il suo credo in qualsiasi momento della sua vita.