Questo film diretto da Bruno Corbucci (come del resto lo saranno tutti gli altri) inaugura la saga fortunatissima ed indimenticabile legata alla figura del maresciallo (poi ispettore) Nico Giraldi interpretata magistralmente da un grandissimo attore quale Tomas Milian.
La serie,iniziata con pellicole legate al genere poliziesco,andrà via via prendendo una piega più farsesca ma non per questo perderà la sua vivacità iniziale.
Ad un ulteriore riprova di quanto il connubio Milian/Corbucci abbia effettivamente funzionato basti pensare che la longevità di queste produzioni conterà fino ad 11 titoli.
Ma godiamocelo questo splendido film che comincia con quattro tipi di furti diversi: 1) Un tipo si abbassa i pantaloni simulando una sana cagata,un gruppo di turisti giapponesi prende a fotografarlo ma nel mentre un complice porta via loro tutti i bagagli (semplicemente geniale!),2) Giunti ad un semaforo due motociclisti infrangono il vetro di un auto e rubano la borsa alla passeggera,3)Classico scippo a passante con motocicletta,4)Un cane ottimamente addestrato ruba il borsello ad un uomo per poi infilarsi nell’auto del padrone e dileguarsi.
Esauriti i preamboli entra in scena il protagonista del film lo spettacolare ex ladro ora poliziotto Nico Giraldi (Tomas Milian) che come prima azione sventa uno scippo in un mercato ortofrutticolo scatenando una rissa nella quale le cassette di ortaggi volano in ogni direzione.
Ma lo scenario cambia e si vede un collaboratore di Milian,Colombo (Jack La Cayenne),inseguire un criminale,il baronetto (Guido Mannari),quest’ultimo però,quando pare già nelle grinfie della giustizia,approfitta di una distrazione del poliziotto fugge e gli ruba persino la moto,una splendida Ktm azzurra.
Ma riecco comparire Giraldi appostato in un bar assieme ad un altro membro della sua squadra,Ballarin (John P.Dulaney),stanno sorvegliando un appartamento dal quale dovrebbero uscire il baronetto e i suoi complici.
La loro intuizione si rivela giusta ed a bordo di due moto i nostri si mettono all’inseguimento dell’auto dei malviventi.
Ma mentre sono sulle loro tracce i poliziotti vengono fermati da un posto di blocco dei carabinieri,Giraldi si identifica ma il tempo perso fa si che i criminali possano dileguarsi.
Questi ultimi senza più il fiato sul collo dei poliziotti entrano in casa di una bellissima ragazza (Maria Rosa Omaggio) la spogliano,la brutalizzano e la rapinano.
Le urla della tipa attraggono la pattuglia della benemerita che,seguita da Milian e dal suo collaboratore,arrivano sul posto.
Giraldi e Ballarin si lanciano allora all’inseguimento dei balordi,un inseguimento nel quale si assiste ad immagini assai spettacolari.
I criminali vengono raggiunti e nonostante tentino di rifugiarsi in un edificio in costruzione sono facili prede dei nostri.
E’ la volta che compaia sulla scena anche il cattivo del film Shelley (Jack Palance) che fa subito capire di che pasta è fatto uccidendo un uomo solo perché avrebbe parlato male di lui.
Nel frattempo l’intraprendente Giraldi si reca all’ufficio dove lavora la signorina Cattani,la ragazza precedentemente aggredita,e grazie al suo fascino coatto si fa invitare a casa sua.
Ricompare la banda di criminali guidata dal baronetto che scippa niente popò di meno che Shelley!
La valigetta del boss americano è piena di soldi (5 milioni di dollari!) e attira la banda dei cattivi sulle loro tracce.
Il primo dei pesci piccoli viene da loro trovato e massacrato di botte.
Milian decide allora di recarsi all’ospedale dove lavora il cugino del baronetto,noto spacciatore di anfetamine,e con i suoi metodi poco convenzionali gli dice di avvisare il parente che se venisse trovato dagli uomini di Shelley il suo destino sarebbe segnato.
Giraldi quindi va a far visita ad Otello,il terzo componente della banda,ma li c’è anche la gang del boss,comincia uno spettacolare inseguimento con la moto di Milian che si inerpica sulle scale,ma il nostro non riesce a salvare il piccolo furfante che trova la morte cadendo da un tetto.
Tra le lacrime la fidanzata di Otello dice che il suo ormai ex ragazzo la sera prima aveva telefonato alla discoteca “Il Coccodrillo”.
Il maresciallo decide quindi di andarci,e lo fa accompagnato dalla Omaggio,il suo abbigliamento per l’occasione è sublime,deve infatti far credere di essere il protettore della sua accompagnatrice,qui conosce l’omosessuale Chiappetta (Angelo Pellegrino) che lo indirizza da un certo Cavallaro (Enrico Marciani).
Lui ci va e trova anche il baronetto che nel frattempo aveva chiesto al piccolo manutengolo 10 milioni in cambio di tutta la valigetta,sente che il cerchio intorno a lui si sta stringendo e vorrebbe espatriare,Giraldi approfitta della situazione e li arresta entrambi.
Milian avrebbe intenzione di usare il furfante come esca per arrivare ai grandi ricettatori.
La scena si risposta ora al Coccodrillo dove uno degli uomini di Shelley (Benito Stefanelli) avvicina il Chiappetta e gli chiede dove può trovare il baronetto,il pederasta gli risponde di cercalo all’ospedale dove dovrebbe essere ricoverato.
La banda del malavitoso si reca quindi al nosocomio e rapisce il baronetto non sapendo però che al suo fianco giace,fingendosi morto,un poliziotto.
Il piccolo criminale viene fatto salire si di un auto dove c’è pure Shelley,vogliono i soldi e li vogliono ad ogni costo.
Lui li conduce in un luogo concordato con la polizia che,nel frattempo,segue da lontano l’auto dei malviventi,ma l’americano non è per nulla ingenuo e si accorge della trappola.
Si scatena un conflitto a fuoco dal quale Shelley esce incolume riuscendo anche a fuggire con la sua auto,Milian lo insegue in moto ed anche questo è un inseguimento ad altissima dose di spettacolarità.
Quando il boss d ‘oltreoceano riesce sparando a far esplodere la moto di Giraldi questi non si da per vinto,requisisce una jeep e continua a tallonarlo.
La caccia del maresciallo finisce di fronte ai cancelli dell’ambasciata degli Stati Uniti dietro ai quali Shelley si è rifugiato.
In quella sede infatti il nostro cattivo torna ad essere Richard J.Russo e si permette di scacciare in malo modo Milian,lui accetta di andarsene ma non prima di aver piazzato una forte ginocchiata ai genitali del rivale.
La scena che conclude il film propone un Giraldi che torna ad essere scippatore per poter recuperare un manoscritto sottratto alla sua fidanzata,che tra l’altro lo attende su di un bellissimo maggiolone verde.
Concludo dicendovi che a mio giudizio questo film è imperdibile pieno di splendidi inseguimenti e impreziosito dalla presenza giganteggiante del grande Tomas Milian.
Al tutto aggiungono un tocco di ulteriore pregio le splendide musiche composte dai fratelli De Angelis.
Visione consigliatissima!
Regia di B.Corbucci
Con T.Milian, G.Mannari, J.P. Dulaney, J.La Cayenne, J.Palance, M.R. Omaggio
Italia 1976
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Grande attore Tomas Milian