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Recensione : Stepmother – Planet Brutalicon – Tee Pee Records

Stepmother, il loro stile è totalmente analogico, con passaggi in puro stile anni settanta ma anche quelli tipici di un certo hard rock anni ottanta, giusto per provare a far capire il campo sonoro di questo gruppo.

Velocità, distorsioni sempre accese, quel gusto di primo punk quello che aleggiava già negli anni sessanta, tanta voglia di fare casino e un certo gusto musicale che in Australia è di casa, ovvero quel punk garage pub rock and roll che ti regala grandi gioie all’ascolto. “Planet brutalicon” è il primo disco sulla lunga distanza per il gruppo australiano Stepmother ed esce per Tee Pee Records, un’etichetta che copre un po’ tutto spettro che va dal rock and roll all’hard rock fino a raggiungere stoner e psichedelia pesante. Il disco è decisamente di una spanna sopra rispetto a lavori simili, c’è un saper comporre e rendere le canzoni in un modo che lascia l’ascoltatore molto soddisfatto.

Gli Stepmother esplorano tutte le connessioni fra hard rock, pub rock, qualcosa di stoner, tanto fuzz e anche momenti di psichedelia anni sessanta assai notevole. Il risultato è un disco bellissimo e assai piacevole, fatto con il cuore di chi ama il suono grezzo in apparenza ma curato nella sostanza. Il loro stile è totalmente analogico, con passaggi in puro stile anni settanta ma anche quelli tipici di un certo hard rock anni ottanta, giusto per provare a far capire il campo sonoro di questo gruppo.

Il disco è pervaso da una vena malinconica che lo rende davvero speciale ed unico, e che lo porterà a farsi ascoltare da molti amanti di generi diversi, dato che è una gemma di rock and roll alla fine.

Assoli senza fine, sezioni ritmiche sparate a mille, voci anni settanta, una grande bellezza dall’inizio alla fine.

Stepmother – Planet Brutalicon

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