Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Still Wave – A Broken Heart Make An Inner Constellation

A Broken Heart Make An Inner Constellation è un’opera che sorprende piacevolmente per la sua completezza e per l’amalgama non scontata tra le parti melodiche e le repentine ma ben inserite sfuriate di matrice metal; insomma, non mancano certo i buoni motivi in grado di spingere gli ascoltatori dalla mentalità più aperta ad assaporare quest'opera prima degli ottimi Still Wave.

Still Wave – A Broken Heart Make An Inner Constellation

Dalla sempre fertile scena underground capitolina emergono gli Still Wave, band che raduna musicisti attivi in altre realtà rilevanti; l’approccio esibito in questo full length d’esordio è riconducibile sostanzialmente a un post black ricco di sfumature e variazioni sul tema, sempre ispirato e dal notevole impatto melodico.

Certamente la presenza al microfono di Valerio Granieri è suggestiva di qualche similitudine con i Rome in Monochrome, in ragione della particolare timbrica del vocalist, ma a ben vedere le differenze tra i due gruppi sono ben più che sostanziali, in quanto quell’incedere più sognante e intimista qui viene rimpiazzato da un background comunque saldamente metal a cui si contrappongono slanci pop rock di grande efficacia.

I brani si susseguono avvincenti, mai scontati e sovente dotati di chorus che ben si stampano nella mente, come avviene emblematicamente nella magistrale Near Distant, senza tralasciare l’impatto della più movimentata Dead Ends, i sentori gothic rock di Ghost of a Song e la versatile eleganza dello strumentale 11.

A Broken Heart Make An Inner Constellation è un’opera che sorprende piacevolmente per la sua completezza e per l’amalgama non scontata tra le parti melodiche e le repentine ma ben inserite sfuriate di matrice metal; insomma, non mancano certo i buoni motivi in grado di spingere gli ascoltatori dalla mentalità più aperta ad assaporare quest’opera prima degli ottimi Still Wave.

2024 – These Hands Melt

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.