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Recensione : Straight To Pain – Earthless

Questo gruppo è di un altro livello rispetto al metalcore attuale e se riuscirà a fare i giusti passi nulla gli è precluso

Seconda prova per gli Straight To Pain, formazione metalcore savonese.

Nati nel 2009, inizialmente dediti a sonorità tra metal ed hardcore come quelle degli Hatebreed, i savonesi virano velocemente ad un suono più vicino al metal.
Nel 2012 vede la luce l’ep “Leave It To The Sea”, che è il preludio al disco su lunga durata “Horizon Calls” del 2013, già recensito su In Your Eyes. Rispetto al primo lavoro questo secondo ep sancisce la definitiva entrata nel novero dei migliori gruppi metalcore italiani.
La produzione è di buon livello e mette in luce la potenza di questi ragazzi, che lavoro dopo lavoro si avvicinano molto al metal.
Le chitarre sono taglienti e senza tregua, mentre la sezione ritmica è incessante.
La differenza fra gli Straight To Pain e il resto del mare magnum del metalcore è la composizione di un livello superiore.
Le canzoni non si esauriscono da sole o sono strutturate unicamente per far vedere che potenza o che produzione ci sia dietro, ma sono fatte per coinvolgere l’ascoltatore in un progetto distruttivo al fine di liberasi dalle angosce e dai problemi, come in una catarsi.
Questo gruppo è di un altro livello rispetto al metalcore attuale e se riuscirà a fare i giusti passi nulla gli è precluso.
E’ora di buttarsi nel moshpit.

Tracklist:
1. Everything Dies
2. Roots of Desperation
3. No One Left To Save
4. Whisper of War
5. Let It Burn

Line-up:
Simone Luise – Voce
Nicolò Varaldo – Chitarra
Marco Salvadori – Basso
Stefano Ravera – Batteria

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